associazione
formazione
Una scuola che forma
per il futuro
Armando Casagranda: «Una scuola completa perché si parte dall’idea
mettendola a disegno, poi si crea il modello in argilla e quindi si passa alla
fase finale in pietra».
di Stefano Frigo
«U
na scuola completa perché si parte dall’idea mettendola a disegno, poi si crea
il modello in argilla e quindi si passa
alla fase finale in pietra. Questo ti permette di avere
una conoscenza e una manualità per arrivare alla conclusione su pietra con la più possibile precisione. Qui
i ragazzi imparano ad adoperare anche la sega a bandiera, il furlone, mole a disco, palanchi e tanti altri oggetti». Le parole di Armando Casagranda, maestro artigiano del porfido e nostro associato, fanno ben
intendere quanto valida sia la scuola per
scalpellini e scultori di pietra di Lasa in
Alto Adige. Armando è il primo trentino
ad aver frequentato questa specializzazione e aver ottenuto il diploma. «Sono
entrato in contatto con questa realtà
proprio durante il corso maestri artigiani – riprende Casagranda. In quel periodo infatti è stata organizzata una visita
nelle cave di marmo di Lasa, e là ci hanno fatto visitare anche la scuola. È stato
amore a prima vista; quindi tornato a
casa ne ho parlato in famiglia e grazie a
un po’ di sacrifici da parte di tutti noi,
in particolar modo di mia moglie Katia,
18 l’Artigianato
Anno LXVI
N. 2
Febbraio 2015
una donna eccezionale che amerò e ringrazierò per
sempre, ho potuto sospendere la mia attività di posatore pietre e frequentare l’anno scolastico 2013/2014.
La direttrice della scuola è Virginia Maria Tanzer, una
donna solare, simpatica e sempre disponibile a qualsiasi iniziativa».
Il resto del corpo docente è invece formato da: Disegno tecnico e libero Tappeiner Reinhold, Storia dell’arte Blass Walter, Modellaggio Kier Benedikta, Pratica
su pietra sig. Wieser Andreas e sig. Grassl Bernhard.
«Penso che sarebbe molto interessante avere una realtà simile a Trento, visto
che abbiamo sia le cave del porfido che
svariate aziende della lavorazione di
marmi e graniti, e anche perché, vista la
situazione attuale del settore porfido,
una domanda sorge spontanea: è meglio
investire sui nostri giovani dando loro la
possibilità di una formazione professionale o continuare ad assumere persone
che non sanno neppure come si lavora
una pietra? Infine vorrei ringraziare la
direttrice e tutti i docenti per la professionalità, gentilezza e pazienza che hanno avuto nei miei confronti».