L' Artigianato Febbraio 2015 | Page 20

associazione formazione Una scuola che forma per il futuro Armando Casagranda: «Una scuola completa perché si parte dall’idea mettendola a disegno, poi si crea il modello in argilla e quindi si passa alla fase finale in pietra». di Stefano Frigo «U na scuola completa perché si parte dall’idea mettendola a disegno, poi si crea il modello in argilla e quindi si passa alla fase finale in pietra. Questo ti permette di avere una conoscenza e una manualità per arrivare alla conclusione su pietra con la più possibile precisione. Qui i ragazzi imparano ad adoperare anche la sega a bandiera, il furlone, mole a disco, palanchi e tanti altri oggetti». Le parole di Armando Casagranda, maestro artigiano del porfido e nostro associato, fanno ben intendere quanto valida sia la scuola per scalpellini e scultori di pietra di Lasa in Alto Adige. Armando è il primo trentino ad aver frequentato questa specializzazione e aver ottenuto il diploma. «Sono entrato in contatto con questa realtà proprio durante il corso maestri artigiani – riprende Casagranda. In quel periodo infatti è stata organizzata una visita nelle cave di marmo di Lasa, e là ci hanno fatto visitare anche la scuola. È stato amore a prima vista; quindi tornato a casa ne ho parlato in famiglia e grazie a un po’ di sacrifici da parte di tutti noi, in particolar modo di mia moglie Katia, 18 l’Artigianato Anno LXVI N. 2 Febbraio 2015 una donna eccezionale che amerò e ringrazierò per sempre, ho potuto sospendere la mia attività di posatore pietre e frequentare l’anno scolastico 2013/2014. La direttrice della scuola è Virginia Maria Tanzer, una donna solare, simpatica e sempre disponibile a qualsiasi iniziativa». Il resto del corpo docente è invece formato da: Disegno tecnico e libero Tappeiner Reinhold, Storia dell’arte Blass Walter, Modellaggio Kier Benedikta, Pratica su pietra sig. Wieser Andreas e sig. Grassl Bernhard. «Penso che sarebbe molto interessante avere una realtà simile a Trento, visto che abbiamo sia le cave del porfido che svariate aziende della lavorazione di marmi e graniti, e anche perché, vista la situazione attuale del settore porfido, una domanda sorge spontanea: è meglio investire sui nostri giovani dando loro la possibilità di una formazione professionale o continuare ad assumere persone che non sanno neppure come si lavora una pietra? Infine vorrei ringraziare la direttrice e tutti i docenti per la professionalità, gentilezza e pazienza che hanno avuto nei miei confronti».