associazione
beni di terzi e gli oneri pluriennali. La formazione del
personale e l’organizzazione del lavoro sono considerati campi d’intervento di minor rilievo.
Nel 2013 l’intervento complessivo era ammontato
a 1.103 euro per addetto e vi è stato quindi un aumento nell’anno esaminato del 5,6% che ha riguardato in
particolare la voce “informatica e software” (+19,0%).
La finalizzazione degli investimenti
Per quanto riguarda gli effetti attesi dagli interventi realizzati e rammentando che erano possibili anche
più segnalazioni, la ricerca della competitività da parte delle imprese trentine coinvolte dall’indagine si è
indirizzata in primo luogo al miglioramento di alcune
qualità rilevanti dei prodotti esistenti (30,7%). Seguono, per frequenza, l’ampliamento della capacità produttiva (25,2%), il miglioramento della flessibilità dei
processi produttivi (24,8%) e l’introduzione di innovazioni organizzative (18,9%). Anche la categoria residuale “altro” ha ricevuto numerose segnalazioni
(22,7%), riferite in particolare a rinnovo e sostituzione di attrezzature e automezzi.
La pubblicazione integrale “Le inchieste congiunturali
sugli investimenti 2013-2014” è disponibile
on-line all’indirizzo http://www.tn.camcom.it
/8248/pdf/investimenti_2013-2014.res
camera di commercio di trento
Italia primo Paese europeo
per occupati stranieri
extracomunitari
La turbolenza dei flussi migratori verso l’Unione
europea vede l’Italia in una posizione centrale
non solo geograficamente ma anche in relazione
alla struttura del mercato del lavoro. Se prendiamo
a riferimento le prime quindici economie europee
per numero di occupati, si osserva che al primo
trimestre 2015 l’Italia presenta la quota più elevata
di occupati extracomunitari: su 21.680.500 occupati,
il 10,4% sono stranieri, pari a 2.261.300 unità;
tale rapporto è determinato da 1.525.000 occupati
extracomunitari che pesano per il 7,0% del totale
e da 736.300 stranieri comunitari che pesano per
il rimanente 3,4%.
La quota degli occupati extracomunitari in Italia
è pressoché doppia rispetto al 3,7% della media
dei 28 Paesi dell’Ue. Dietro al nostro Paese per quota
di stranieri extracomunitari si trova la Spagna con
il 6,3%, la Grecia con il 5,5%, l’Austria con il 5,4%,
la Germania con il 4,7%, la Danimarca con il 4,2%
e il Regno Unito con il 3,9%.
Anno LXVI N. 12 Dicembre 2015