L' Artigianato Agosto 2015 | Page 17

associazione  crescita Artigianato: imprese in crescita del 2,9% Al primo posto le Attività di servizi per edifici e paesaggio, seguite dalla Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature, dalle Attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese e dalle Industrie alimentari. L’ analisi dei recenti dati sulla demografia di impresa evidenzia alcuni comparti dell’artigianato che nel I trimestre 2015 sono in controtendenza rispetto alla fase di selezione in corso: considerando le divisioni economiche rilevanti – che contano oltre mille imprese registrate – si individuano 12 settori driver in cui operano complessivamente 152.496 imprese, pari all’11,2% dell’artigianato italiano, che nel I trimestre 2015 registrano una crescita del 2,9%, pari a 4.243 unità in più, a fronte di una flessione del totale delle imprese artigiane dell’1,6%. Nello specifico – considerando le variazioni assolute – troviamo al primo posto le Attività di servizi per edifici e paesaggio – il 3,0% dell’artigianato – con 1.399 imprese in più, pari al 3,5%, seguite dalla Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature – l’1,5% dell’artigianato nazionale – con 852 imprese in più, pari al 4,4%, dalle Attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese – lo 0,4% dell’artigianato nazionale – con 481 imprese in più, pari al 9,1%, dalle Industrie alimentari – rappresentano a regolarizzare le posizioni sotto la pena del blocco dell’operatività dei conti fino al 2017, momento dal quale saranno comunicati all’Italia. Il costo della regolarizzazione varia da situazione a situazione. I casi meno onerosi sono quelli in cui, ad esempio, il padre aveva costituito parecchi anni fa una piccola riserva all’estero (spesso perché ci lavorava) e ora i figli si trovano con un problema che tuttavia può essere sanato con un costo ragionevole (indicativamente attorno al 9%). Diverso il caso di chi ha nascosto redditi in anni recenti in quanto la regolarizzazione supera il 50%. In ogni caso anche qui vi è convenienza sia per evitare sanzioni ancora più pesanti (che superano il capitale nascosto) sia per evitare conseguenze penali. il 2,9 dell’artigianato nazionale – con 462 imprese in più, pari all’1,2%. Crescono le interazioni tra artigianato e servizi, con particolare riferimento alla distribuzione, logistica e all’Information and Communication Technology: tra i settori maggiormente dinamici, infatti, troviamo il Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) – lo 0,4% dell’artigianato nazionale – con 299 imprese in più, pari al 5,8%, la Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse – lo 0,4% dell’artigianato nazionale – con 217 imprese in più, pari al 4,2%, le Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici – lo 0,4% dell’artigianato nazionale – con 206 imprese in più, pari al 4,4%, il Commercio all’ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) – lo 0,1% dell’artigianato nazionale – con 199 imprese in più, pari al 19%, il Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti – lo 0,2% dell’artigianato nazionale – con 42 imprese in più, pari all’1,8%. Crescita pari o inferiore al punto percentuale per Altre attività professionali, scientifiche e tecniche – l’1,5% dell’artigianato nazionale – con 39 imprese in più, pari allo 0,2%, Silvicoltura e utilizzo di aree forestali – lo 0,3% dell’artigianato nazionale – con 37 imprese in più, pari all’1,0%, e Istruzione – lo 0,2% dell’artigianato nazionale – con 10 imprese in più, pari allo 0,5%.  [S.F.] Anno LXVI  N. 8  Agosto 2015 l’Artigianato 15