Juggling Magazine september 2014, n.64 | Page 13

foto di A.S. foto di A.M. MERCEDES DUO LAOS Faccio danza da quando ho 6 anni, quindi da 17 anni. Dopo aver studiato molta danza, ho incontrato il circo e ho incominciato a unire le due cose. Ho fatto molta danza classica, un po’ di danza contemporanea e anche del tango. Penso che la danza sia un buon mezzo per rompere un po’ l’espressione dell’acrobatica. La danza è un buon modo di mescolare bene gli esercizi. Le acrobazie sono un po’ forti, e la danza le rende più fluide. Per me questo è molto importante. Noi facciamo sempre acrobatica e pensiamo sempre a come possiamo mescolare questi esercizi con la danza. Quindi di solito partiamo dall’aspetto acrobatico, per esempio prendiamo 5 sequenze acrobatiche, e poi cerchiamo di armonizzarle usando la danza. SEBASTIEN WOJDAN SPETTACOLO MARATHON Prima di fare circo ho frequentato una scuola di danza. Poi alla fina della scuola, a 18 anni, ho cominciato a giocolare. Di lì sono stato a Montpellier, studiando da autodidatta per poter entrare nella scuola di circo, dove ho avuto la fortuna di poter frequentare una scuola professionale di danza per un anno. Avevo 4 corsi di danza al giorno: jazz, contemporanea, hip hop. Per me la danza, il teatro, sono dei mezzi. Dalla danza ho appreso in particolare il sentire i piedi sulla terra e la musicalità in ogni cosa. Secondo me è importante la rotazione. Io amo quando tutto ruota. E poi il lavoro a due, il lavoro corpo a corpo, la relazione. E poi l’energia, la trance, la relazione alla direzione nello spazio, la relazione al tempo (al ritmo), la musicalità, lo spazio, gli assi. Mi affascina anche tutto il lavoro con i piedi: le punte tirate, i salti, ogni reazione del piede. Vedo una grande relazione tra tutte le arti: danza, teatro, pittura, circo e non mi piace distinguere tutto per categorie. CLAUDIA FRANCO PERFORMANCE DI ROUE CYR Ho ereditato pochi elementi di danza, ma ne ho imparati tanti, nei tanti corsi di danza che ho frequentato, in particolare danza contemporanea. Prima di tutto la relazione con il suolo. La relazione del corpo, la consapevolezza dei movimenti di quello che fai per terra. La tecnica della Rue Cyr è una tecnica molto canonizzata, e la differenza la fa il modo in cui ogni artista la interpreta in modo personale. Questo dipende soprattutto da quanta danza ci metti dentro. La Roue Cyr si sposa molto bene con la danza. Si muove, e come mi muovo io in relazione a come si muove la ruota, quello è danza. Come vado per terra, come mi sposto mentre la ruota si sposta da qualche parte, come mi muovo io dentro la ruota mentre giro, come muovo il mio corpo, le gambe, la testa, quelli sono tutti elementi che si possono coreografare. Quello che mi colpisce è quando nel circo il momento tecnico non ha un focus maggiore di altri momenti. Questa è la qualità del movimento per me. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 6 4 s e t t e m b r e 2014 11