Juggling Magazine september 2014, n.64 | Page 10

foto di A.S. MIRABILIA Think Dance, Think Circus 18/22 giugno, Fossano e Savigliano (CN) www.festivalmirabilia.it foto di Andrea Macchia, Alessandro Sala e Raica Quilici foto di A.M. intervista di A.R. a Fabrizio Gavosto direttore artistico Da quali premesse siete partiti per programmare questa nuova edizione di Mirabilia? Organizzare Mirabilia non è solo programmare spettacoli ma anche avere una visione artistica e sostenere i processi di creazione che sono in accordo con questa visione; è fondamentale andare a cercare progetti e trovare i modi per sostenerli al meglio, come abbiamo fatto anche quest’anno per numerosi spettacoli italiani ed europei. In Italia mancano completamente le strutture di supporto alla creazione. I festival di circo contemporaneo hanno dunque la responsabilità verso il panorama artistico nazionale di dover sopperire a questa mancanza. Mentre nella danza e 8 w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t nel teatro i festival svolgono questo ruolo supportando la ricerca e la creazione, nel circo contemporaneo e nel teatro di strada ci si limita invece quasi sempre a programmare compagnie più o meno interessanti per un pubblico di aficionados, tralasciando il sostegno alla creazione. L’elemento particolare della programmazione di quest’anno è stata l’interazione tra danza, teatro e circo e l’esplorazione dei linguaggi di frontiera. Questo intrecciarsi dei linguaggi crea anche delle singolari ambiguità non risolte. L’ultimo spettacolo della compagnia di circo XY, per esempio, essendo prodotto dalla Biennale di Danza di Lione, secondo i parametri italiani è uno spettacolo di danza, perché sostenuto e prodotto da una istituzione della danza e messo in scena da un coreografo. Così anche lo spettacolo “Untitled..” di Alessandro Sciarroni, spettacolo di giocoleria che parte da un’idea di un coreografo presentata alla biennale di danza di Venezia due anni fa, perfetto esempio dei possibili sviluppi del circo contemporaneo ed espressione di punta di una ricerca italiana con respiro e diffusione europea, viene da noi catalogato erroneamente come “danza”. Mirabilia è un festival internazionale che si inserisce all’interno di altri grandi festival, ma quali sono gli sbocchi e le prospettive per il Made in Italy? Mirabilia è il risultato di numerose interazioni con altri festival, al punto che la direzione artistica non ha più molta libertà di manovra nella scelta degli spettacoli. Ad esempio abbiamo un partenariato di coproduziione con Fira Tarrega che alterna il sostegno un anno a una compagnia italiana, un anno a una catalana; c’è tutto un lavoro di esplorazione comune e sostegno alle compagnie con il teatro di Hautepierre a Strasburgo, con La Villette, con la Seyne sur Mer; siamo inoltre partner del progetto europeo di sostegno alla creazione Circus Next, del network Circostrada, del premio di circo della Catalogna etc. Questo porta a Mirabilia compagnie estere in prima assoluta, frutto della cooperazione europea, con direttori e programmatori che vengono da tutta Europa per vederle ed acquistarle. Ma penalizza spesso le compagnie italiane che hanno tempistiche, obbiettivi e modalità diverse. Vogliamo capire come colmare questo gap perché Mirabilia deve diventare un festival che mostri al mondo anche cosa succede in Italia. Sono infatti pochissime le compagnie italiane che girano all’estero, nessuna sostenuta dalle istituzioni, e l’esperienza della compagnia di Alessandro Sciarroni è una mosca bianca per ora.