Juggling Magazine march 2016, n.70 | Page 23

foto di Alexandre Galliez In “Cuisine & Confessions” di Shana Carroll e Sébastien Soldevi i nove giovani artisti (provenienti da Argentina, Canada, Russia, Stati Uniti) evocano ricordi legati al cibo, senza dimenticare tutte le arti del circo. Un’energia febbrile che si scatena, cantando e suonando, fra padelle, fruste per dolci, nuvole di farina e pietanze che alla fine gli spettatori potranno assaggiare. La vita ruota attorno alla cucina. Ognuno ha ricette trasmesse di generazione in generazione, abbinate a momenti della propria storia personale, narrati in prima persona - dichiarazioni d’amore, drammi di famiglia, ricordi d’infanzia, confessioni intorno a una tisana o un barattolo di Nutella, sapore di cioccolato sulle labbra di un primo bacio, gusto di erbe fresche, profumo di biscotti. «Il cibo - dice Carroll è inseparabile in tutti noi dall’educazione, la famiglia e la cultura». Le “petites madeleines” di Proust evocavano la Combray della sua infanzia; Melvin, l’americano di St. Louis, qui ricorda più prosaicamente le frittate di sua madre, che voleva addolcire l’assenza di un padre mai conosciuto. Come ricordava Deleuze, a proposito delle “résurrections de la mémoire”, i segni sensibili della memoria sono segni della vita. rienze. Sono questi solo alcuni dettagli che la dicono lunga sul contributo che Cirque Eloize sta offrendo allo sviluppo del genere da più di un ventennio attraverso le sue 10 preziose produzioni e il coinvolgimento di più di 200 artisti. Tra i loro spettacoli cit