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foto di Corinne Jeanne Letellier
Si è conclusa con successo la
prima edizione de La Biennale
Internationale des Arts du Cirque. Un evento che, con i suoi
60 spettacoli e 300 artisti di
compagnie nazionali e internazionali, 260 rappresentazioni, 1 mese intero dedicato alle
arti circensi, 22 coproduzioni,
e un pubblico di circa 100.000
spettatori, si candida a diventare uno dei maggiori appuntamenti mondiali per il circo
contemporaneo. La programmazione e organizzazione
dell’evento è stata curata da Le
Pôle Cirque Méditerranée, un
polo europeo per lo sviluppo
del circo contemporaneo, anch’esso di recente costituzione, ed ha coinvolto oltre 45 realtà e istituti culturali distribuiti
su tutto il territorio regionale.
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w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t
Impressionante il numero e la
qualità degli spettacoli inseriti
nella programmazione. Aurélien Bory/Phil Soltanoff, Circo
Aereo, Cirque Eloize, Cirque
Inextrémiste, Cirquonflex, Collectif AOC, Monstre(s) Etienne
Saglio, Compagnia Finzi Pasca,
Gratte Ciel, Yann Frisch, NoFit
State Circus, Oktobre, Pré-OCoupé, Rasposo, Rhizome,
Compagnie XY, Martin Zimmermann, Compagnie Libertivore, Un loup pour l’homme,
Lucho Smit / Galapiat Cirque,
Betti Combo a difendere i colori italiani… sono solo alcuni
delle compagnie che si sono
esibiti nel corso della Biennale.
Cuore dell’evento è stato il “villaggio degli chapiteux” allestito
sull’Esplanade del J4 del MuCEM. Su questo grande spazio
aperto, che si affaccia sul mare,
sono stati montati 6 chapiteau
(4 per gli spettacoli, 1 chapiteau molto ben curato come barristorante, 1 chapiteau per i laboratori). Un villaggio aperto al
pubblico, che ha potuto trascorrervi ore piacevoli in famiglia, approfittando delle animazioni, e avendo la possibilità di
assistere a più spettacoli anche
nel corso di una sola giornata.
La programazione della Biennale ha integrato il villaggio degli chapiteau con l’intero complesso monumentale ed espositivo del porto di Marsiglia, che
ha donato alla manifestazione
un sapore e un’atmosfera davvero particolari. La scelta del sito, embl