Jug n 66:JUG new 23/03/15 10:43 Pagina 4
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Sia io (Anton) che Einar abbia-www.sonscompany.com
mo fatto un sacco di cose
diverse prima di incontrare le
arti circensi: ginnastica, danza,
corsi d’arte, fotografia, ma
devo dire che lo sci è l’unica
cosa importante che abbiamo
in comune. È qualcosa che è
stato presente in tutta la
nostra adolescenza e ancora ci
influenza molto in quello che
facciamo con la bascula.
Non posso davvero dire quale
sia stata la mia prima vera
esperienza con le arti circensi,
in un modo o nell’altro il fattore rischio è stato sempre presente nelle mie attività, anche
prima di iniziare la scuola di
circo a Stoccolma, e questo mi
ha reso il circo familiare anche
prima di incontrarlo.
Io e Einar ci siamo incontrati
alla scuola secondaria superiore, e i corsi di ginnastica a Cirkus Cirkor è dove abbiamo
cominciato a saltare insieme.
Dopo ci siamo iscritti insieme
alla University of Dance and Circus, DOCH, a Stoccolma.
Entrambe queste scuole erano
davvero buone. A Cirkus Cirkörs
abbiamo ricevute delle ottime
basi in un’atmosfera davvero
inclusiva. DOCH invece si distingue per l’alto livello dei suoi
insegnanti, perché potevamo
dedicarci ad approfondire le
nostre discipline in ogni direzione e perché tutti gli altri compagni di corso sono stati un’importante fonte di ispirazione per noi.
La scelta di fare della teeterboard una professione a tempo pieno è
maturata col tempo. È diventata prima una passione, e per questo
gli abbiamo dedicato tutto il tempo che potevamo, e mano a mano
che miglioravamo era naturale dedicargli ancora più tempo, e così
prima che ce ne accorgessimo era diventata la nostra professione!
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w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t
Ciò che rende la teeterboard interessante per me è che la disciplina
ha dei criteri di qualità molto stringenti; si deve saltare un certo
modo per essere in grado di atterrare nel punto giusto, bisogna
essere precisi nel tempismo con il partner per mantenere l’altezza,
e così via. Questa cornice rende la disciplina prevedibile, ma ti fornisce anche la possibilità di
rompere gli schemi, di sorprendere il pubblico, e questo crea
un effetto molto piacevole.
Credo che continueremo ad
ammirare una incredibile tecnica di alto livello nella bascula, ma anche performance e
figure più strane e inaspettate.
Noi ci impegniamo molto nel
ricercare sequenze imprevedibili e, finché ci saranno artisti
che praticano ed esplorano,
questa disciplina continuerà a
sorprenderci tutti.
Il numero che abbiamo presentato al Cirque de Demain e che
ci è valso l’oro, è quello con cui
ci siamo diplomati al DOCH, al
quale abbiamo lavorato per
circa un anno. Nel processo ci
ha assistito il nostro allenatore
Jan Rosen e il nostro occhio
esterno Katarina Lundmark. Il
numero cambia un po‘ ogni
volta che ci esibiamo, è vivo,
mutevole, plasmabile e questa
è una caratteristica molto preziosa che ci motiva ogni volta
ad esibirci.
Sono una persona molto fisica, amo la maggior parte delle
attività in cui posso ridurmi a
un ammasso di arti e senza
fiato! Ho appena scoperto le
immersioni