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stituirgli un’identità di rilievo e
candidare Marsiglia a diventare
la capitale francese del circo
contemporaneo.
Per noi è stato importante poter
gettare le basi di questo progetto. A partire da Marseille Capitale Europea della Cultura abbiamo quindi coinvolto nel progetto della Biennale ben 45 partner culturali distribuiti sul territorio regionale, e coinvolti con
noi nella programmazione degli
spettacoli, implicati in co-produzioni, nel coinvolgimento sociale della varie fasce della popolazione. Abbiamo fatto confluire nella Biennale anche manifestazioni già presenti sul territorio, come Les Elancees, festival des Arts du Geste, oppure
coinvolto centri notoriamente
attivi come La Friche, o Leiux
Public e tanti altri, oppure ancra
rinforzato le residenze di compagnie nella regione, con il risultato che quest’anno alla
Biennale sono state ben 12 le
proposizioni artistiche a cura di
compagnie residenti.
Poter disporre di una location
per la Biennale che fosse sul
mare era un sogno incredibile,
poter vedere le navi che salpano; è emblematico, è straordinario come avere alle nostre
spalle la Cattedrale e il Fort
Saint Jacques con il suo faro. La
ragione per cui abbiamo stabilito prima Archaos e poi il CREAC e La Biennale a Marsiglia è
perché è una delle rare città in
cui ci identifichiamo. In tutti i
viaggi che abbiamo fatto ci siamo accorti che adoravamo Rio
de Janeiro, Napoli, Hong Kong.
E quindi Marsiglia, come tutte
le grandi città portuali, offre le
caratteristiche di un progetto
che ha bisogno di un ambiente
con il mare, il porto, l’immigrazione, la vita, il movimento, i
colori, il sopravvivere… un po’come noi!
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