Juggling Magazine june 2014, n.63 | Page 6

Jug n 63:JUG new 12/06/14 09:38 Pagina 4 foto di GC FLAQUE - CIE DE FRACTO www.defracto.com intervista a Eric Longequel foto di CR foto di GC 4 Sono francese e i primi lanci li ho fatti a 11 anni, imparando a giocolare a scuola con i miei amici. Ho continuato a giocolare come appassionato per 10 anni, andando a tante convention, facendo la vita di tutti i giovani studenti, ma con una passione particolare per la giocoleria, e quando ho terminato gli studi ho deciso di diventare un professionista. A quel tempo ero principalmente un diablista e mi esibivo con la compagnia Filo Fhil, che ha girato in diversi festival di circo e convention di giocoleria. Nel 2006 ho incontrato tre giocolieri belgi e insieme abbiamo fondato la Cie EAEO, producendo lo show “The Square Meter”, dove ero impegnato con le palline, mentre gli altri si esibivano con le clave. Nel 2011 Guillaume Martinet, fondatore della Cie De Fracto insieme a Minh Tam Kaplan, mi ha proposto di fare uno spettacolo insieme. Ci conoscevamo da tempo e abbiamo deciso nello stesso periodo di diventare professionisti. Io ho cominciato a frequentare una serie di workshop con la FAAAC, mentre Guillaim si è iscritto al Le Lido di Toulouse. Abbiamo giocolato a lungo insieme, e così a un certo punto sembrava ovvio che mettessimo su uno spettacolo. Pensavamo ad un duo, con l’apporto di un musicista/tecnico, David Maillard, che ha presto assunto un ruolo attivo sulla scena, e così il duo è diventato un trio. In realtà lo show Flaque deve tanto anche alla responsabile di produzione e diffusione, Laure Caillat, e a due persone speciali che conoscevamo da tempo, e ai quali abbiamo deciso di rivolgerci dopo aver visto le loro performance al Rencontre de Jonglages del 2012. In quella edizione del festival c’erano show in sala, all’aperto e nel basement, e forse non è un caso se gli autori che abbiamo scelto erano quelli che si esibivano nel basement! Volevamo infatti lavorare ad uno show che potesse essere riprodotto in qualsiasi location. Chiaramente entrambe le performance viste al Rencontre ruotavano intorno alla giocoleria. Il primo autore era Jay Gilligan, che ci ha aiutato nella creazione dei pattern, nel concretizzare le nostre idee, nel pulire e direzionare la performance, nel rivolgerci molte domande su cosa portavamo in scena, per quale ragione e perché in quel modo. Il secondo autore è stato John Swartvagher della FAAAC, che presentava al Rencontre lo spettacolo Protocol, elaborato con un collettivo di 5/6 giocolieri con clave bianche, e che ci ha supportato nella coreografia. Tutte le cose che avevamo provato e preparato hanno preso forma nell’arco di due settimane, grazie a Jay e John, e poi noi tre ci siamo messi al lavoro per affinarlo. Quando siamo andati in creazione il concept iniziale… non prevedeva alcun concept! Avevamo deciso che avremmo giocolato molto, lavorato tanto con l’espressione corporea, e che avremmo capito col tempo cosa volevamo portare in scena. Per esempio nello spettacolo non ci sono pattern tradizionali di giocoleria, ma questa decisione non è stata presa a monte. Anzi, durante le prove abbiamo giocolato molto anche pattern noti, e questa pratica ha comunque informato lo spettacolo, anche se non viene portata in scena. Ci piace anche giocolare 7 palline, e questa passione colora il nostro genere. Altra idea di fondo era quella di esplorare le cadute al suolo, su cui abbiamo lavorato tanto; tutto il resto è venuto in progress. Ci muoviamo molto sul palco ed il movimento è comunque al servizio della giocoleria, o influenzato dalla giocoleria sul palco. Non mi piace descrivere quello che facciamo come opposto alla giocoleria tradizionale o precedente, mi sembrano affermazioni arroganti a volte. Puoi giocare con molti elementi nella giocoleria, numero di oggetti, loro varietà, come li mischi, e noi abbiamo deciso di giocare con altri elementi, come il corpo che salta e si stende sul palco, o saltare mentre afferri un lancio. Flaque è cambiato molto dal suo debutto, c‘è tanta improvvisazione sul palco e questo lascia spazio per cambiamenti continui. Sono molto orgoglioso di questo spettacolo, per certi versi ho quasi paura di aver raggiunto il massimo e non so se riuscirò a fare qualcosa di ancora più pregnante, ma sicuramente ci proverò! w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t