Jug n 69:JUG new 09/12/15 15:25 Pagina 11
mo lasciato uranio, semmai, un nuovo passamano sulle scale e più pulito il campo che abbiamo strabombardato di spettacoli, concerti
e divertimento.
Il pubblico perso
È stato spettacolo ed è stata festa. Per la possibilità di vivere questo nostro ostinato ‘ritorno al centro’, ringraziamo gli organizzatori di
SaRuga. Lontani dai budget europei, sideralmente distanti dalle mitragliate di loghi vuoti
e da promozioni mediatiche auto-celebrative,
hanno creato un evento che ha segnato la città di Cagliari. In fondo, come ci ha spiegato
una rispettabile voce qualche mese fa, al di là
degli spettacoli, della diffusione della cultura,
della lotta al nulla televisivo e cioè al di là
dell’evento culturale in sé, il circo crea spazi.
Spazi nuovi che risultano ridisegnati, quindi rivissuti. Quasi riprogettati. Il circo genera un
non luogo, data l’effimera natura della tenda.
Senza scomodare troppo Foucault basta osservarlo da un balcone, l’ombrello che si
schiude. Intorno a lui si radunano curiosi, ragazzini, lavoratori, avvocati, idraulici, anziani
portati a spasso dal loro cane. Visto dall’alto il
Side, come tutti gli chapiteaux, è una balena
che aspira persone. Le risoffia fuori, leggere,
dopo qualche ora, eterotopicamente trasportate in uno Spazio Altro ma in un luogo loro…
Durante uno dei concerti di notte un ragazzo
ci ha detto che era sconvolto. In quel parco
abbandonato andava da piccolo con i suoi
amici a fumare di nascosto. Mai avrebbe potuto immaginare un circo in quel posto. Era
come in un sogno: guardava i suoi amici ridere e ballare a un concerto brasiliano. C’era, in
effetti, molta gioia in circolazione; ha ringraziato gli organizzatori commosso, dicendo
che Cagliari aveva bisogno di tutto ciò. E mentre l’arroganza militare negli stessi giorni
sganciava quintali di bombe sui paradisi naturali della Sardegna, mentre la più imponente
esercitazione militare del dopoguerra muoveva 36.000 uomini e centinaia di caccia bombardieri calpestando la dignità dei sardi e bruciando milioni di euro, le forze dell’ordine al
servizio dei cittadini non trovavano di meglio
da fare che arrivare per dichiarare irrispettoso
il ballare e divertirsi dei cittadini nel loro parco
imprestato alle ortiche… Almeno non abbia-
www.progettoquintaparete.it
Un amico artista mi ha detto “Bravi ragazzi,
state seminando”. Abbiamo risposto “Magari. Stiamo arando”.
Le istituzioni se ne sono strafregate, hanno
finanziato la tv, i circhi delle piovre finte, i
teatri stabili, quelli di innovazione e ricerca
che hanno fatto la ricerca di tutto meno che
del pubblico. Il pubblico si è alzato dalle poltroncine, si è allontanato dallo spettacolo,
scuotendo la testa, indignato. Reputiamo
una classe intera della direzione teatrale, circense e televisiva scaduta, direttamente responsabile dell’impoverimento culturale del
nostro paese. Siamo dispiaciuti per loro.
Chiuderanno le baracche. Senza contributi
non riescono ad andare avanti. Pubblico e
biglietteria? Persi. Come se facessi il panettiere e nessuno compra il pane. Lo stato ti
aiuta a cercare delle nuove ricette. E nient K