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Corpi e Visioni prevede anche una programmazione di spettacoli.
Con quali criteri ed obiettivi hai selezionato gli spettacoli in programma?
Un tema importante è quello della programmazione, quasi inesistente al di fuori di pochi festival. Proprio per darci obiettivi alti e per
cogliere risultati efficaci nella promozione di questa disciplina presso
operatori e spettatori, la nostra proposta per il primo anno si è costruita intorno ad una sorta di olimpo degli spettacoli importanti degli ultimi anni. Abbiamo abbinato una creazione mitica di Mathurin
Bolze con la sua ultima opera, per affermare un’idea di acrobazia che
sa andare addirittura oltre la danza. Abbiamo invitato uno dei capolavori della creazione circense del circo contemporaneo, Plan B di
Aurelien Bory. Abbiamo diffuso in Regione Chant de balles, ovvero la
giocoleria ad un livello di raffinatezza difficilmente raggiungibile. E
naturalmente abbiamo portato uno chapiteau, proprio a Correggio,
centro del progetto, dove abbiamo programmato Cirque AÏtal,
un’esplosione di potenza e di invenzione concentrata in un duo di
interpreti.
Il pubblico al centro della relazione. In che modo Corpi e Visioni
valorizzerà e coinvolgerà il pubblico?
A proposito di programmazione, voglio chiarire il ruolo fondamentale che svolge nella formazione del pubblico. Nessuna disciplina, direi
nessuna arte potrà mai essere conosciuta in astratto. Non esiste promozione senza esperienza diretta, solo la passione che scaturisce da
un incontro pone una base duratura di contatto con il pubblico. E
non avrebbe senso spiegare al pubblico che già ama il circo (per
esempio il lettore di Juggling Magazine) quanto bella sia questa disciplina. Ecco perché noi investiamo consapevolmente nel facilitare
la diffusione dei migliori spettacoli, e particolarmente nell’inserirli in
stagioni che non avevano aperto (se non occasionalmente) al circo.
Cerchiamo nuovi spettatori, piuttosto che rivolgerci a quelli già acquisiti. E proviamo ad affermare la qualità prima di ogni altra cosa.
Questo percorso è accompagnato da incontri pubblici, con i quali
proponiamo una possibile visione del circo contemporaneo, senza
la presunzione che sia l’unica.
Quali ulteriori sviluppi Corpi e Visioni, nel corso del triennio
2015/2017, offrirà al pubblico e al settore?
Per l’anno prossimo, dopo aver dedicato in ottobre 2015 un convegno a quella che definirei l’identità contemporanea del circo, vogliamo occuparci di come e dove il circo può incontrare i suoi spettatori
per ottenere uno spazio culturale diverso. Per quanto riguarda la programmazione, posso anticipare che articoleremo varie proposte, al
centro delle quali ci saranno tre capolavori, uno diverso dall’altro. La
straordinaria creazione degli australiani Circa in primavera a Modena
e Bologna, che guarda alla tradizio ne cambiando però ritmo ed estetica, poi a fine anno avremo le incredibili visioni di Phia Menard con
Vortex , e quella meravigliosa suite acrobatica della compagnia XY, di
nuovo a Bologna e Modena. Ma accompagneremo anche due creazioni italiane, una nostra via verso il circo contemporaneo, che contiamo possa avere un successo internazionale…
www.progettoquintaparete.it
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jugglingmagazinenumero69dicembre2015