Juggling Magazine december 2015, n.69 | Page 10

Jug n 69:JUG new 09/12/15 15:24 Pagina 8 CORPI E VISIONI Cirque Aital Dinamico festival (Reggio Emilia) foto di Tiziano Ghidorsi www.corpievisioni.it intervista di AR a Gigi Cristoforetti direttore artistico di Corpi e Visioni Corpi e Visioni è solo la più recente delle tue creazioni. In termini di sviluppo del pubblico e promozione del circo contemporaneo come tracceresti una linea che partendo dal Festival di Brescia arriva fino a Corpi e Visioni? E cosa ritieni sia cambiato nel panorama italiano dagli anni del Festival di Brescia ad oggi? Con il nuovo progetto Corpi e Visioni mi pongo obiettivi completamente diversi da quelli di quindici anni fa, quando creammo a Brescia la Festa internazionale del Circo contemporaneo. In quel caso si trattava di affermare lo status artistico di un genere considerato assai poco, perlomeno sul piano della creatività e della qualità. Quel festival presentava unicamente spettacoli circensi contemporanei, e lo faceva solo negli chapiteau. Anche quando si trattava di creazioni frontali, da palcoscenico, noi le adattavamo per chapiteau. Il gioco era chiaro: affermare una nuova visione del circo, delle sue potenzialità e della sua capacità di investire gli spazi pubblici. Chiamando a raccolta spettatori, operatori e giornalisti che non lo avevano mai conosciuto come luogo di creazione, invenzione e addirittura di riflessione politico-sociale. Oggi siamo un poco più avanti, e l’obiettivo che ci poniamo è quello di integrare il circo contemporaneo nel sistema dello spettacolo dal vivo. Cosa che non è ancora successa, in Italia. Oggi promuovere una nuova immagine del circo passa dalla sua presenza nei cartelloni dei teatri di tradizione, dei teatri comunali e degli ex stabili. Probabilmente il pubblico è più veloce dei programmatori nel cogliere novità ed interesse di questa idea. E proprio per questo, consiglierei di valutare il panorama italiano non per quel che è, ma per quel che potrebbe diventare. Siamo pronti, e nel giro di un paio di stagioni il circo contemporaneo potrebbe affermarsi e diffondersi capillarmente, se in gioco non ci fossero - come sempre in Italia - abitudini cristallizzate e poco coraggio culturale. Per compre