È legittimo decidere quando e come smettere di vivere?
Un dibattito tornato attuale con la vicenda di DJ Fabo.
Il giovane, paralizzato e cieco dopo un incidente,
aveva chiesto aiuto al Presidente della Repubblica.
Dopo l'epilogo in una clinica svizzera finalmente
anche in Italia si è mosso qualcosa.
di
DARIO BALLANTI
Il tragico caso di Fabiano Antoniani, in arte DJ Fabo, ha
riacceso in Italia il dibattito su eutanasia e disposizioni
di fine vita. In seguito ad un incidente automobilistico
avvenuto nel giugno 2014, DJ Fabo era immobilizzato a letto.
Tetraplegico e cieco, sentiva dappertutto dolori insopportabili
e aveva bisogno di assistenza 24 ore su 24. Poteva nutrirsi,
respirare e parlare solo grazie all’aiuto dei macchinari ai quali
era sempre attaccato. Un destino tremendo per un giovane
uomo che prima dell’incidente era un disc-jockey di successo,
una persona attiva e piena di vita, sempre in giro per il mondo.
Dopo l’incidente Fabiano non si è lasciato andare, ha
combattuto per tornare quello di prima. Con la fidanzata
Valeria sempre al fianco come un vero angelo custode, le ha
provate tutte: è stato anche in India per sottoporsi a cure
sperimentali. Ma niente. Il suo corpo era divenuto come una
gabbia che lo imprigionava. Non poteva più muoversi.
ITALIA NOSTRA #7 - 2018
eutanasia morte
provocata
volontariamente
sospendendo
una cura o
somministrando
farmaci
tetraplegico
paralizzato in
tutti e quattro gli
arti
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