Italia Nostra Primavera 2018 | Page 10

In tempi in cui i grandi chef vengono trattati come rockstar, se ne è andato il più grande di tutti: Gualtiero Marchesi. Geniale innovatore, era spesso polemico e non aveva peli sulla lingua. UItimamente in Italia siamo diventati tutti appassionati di cucina. I programmi televisivi gastronomici sono sempre più seguiti e cuochi come Cracco, Cannavacciulo e Borghese sono trattati alla stregua delle rockstar. In questo clima abbiamo perso un grandissimo chef: Gualtiero Marchesi. Considerato praticamente da tutti un “rivoluzionario” ed innovatore della cucina italiana, Marchesi si è spento lo scorso 26 dicembre a Milano, dove era nato nel 1930. Figlio di ristoratori, nel dopoguerra si trasferisce in Svizzera, dove frequenta la scuola alberghiera di Lucerna; tornato in Italia, lavora nell’albergo di famiglia prima di partire per Parigi, dove perfeziona le sue conoscenze gastronomiche entrando in contatto con la Nouvelle Cuisine. Nel 1977 apre a Milano il suo primo ristorante, il leggendario Marchesi in via Bonvesin della Riva. Il successo è immediato e secondo molti la cucina italiana moderna è nata proprio lì. Marchesi si concentrava su un’alimentazione sana, gustosa ma digeribile. La sua parola chiave era “leggerezza”, la “vecchia” cucina italiana era a suo modo di vedere eccessivamente carica di grassi, condimenti e soffritti inutili. “È la leggerezza a connotare l’alta cucina”, diceva, “leggerezza che consente di ottenere due risultati: il gusto del commensale diventa più sensibile e la sua salute ne guadagna”. Marchesi considerava inoltre importantissimi i prodotti regionali e locali, secondo lui fondamentali per non perdere il senso della stagionalità e finire così col proporre una cucina sempre ripetitiva. Queste idee rivoluzionarie risultano vincenti: in un solo anno il suo ristorante ottiene la prestigiosa stella della Guida Michelin e nel 1986 le stelle salgono addirittura a tre. Non era mai successo prima a un ristorante italiano! Ma Gualtiero Marchesi era anche un personaggio particolare, spesso polemico, senza peli sulla lingua, 10 ITALIA NOSTRA #7 - 2018 non avere peli sulla lingua parlare in modo molto diretto e sincero, liberamente alla stregua di allo stesso modo di, come si è spento da "spegnersi", in questo caso "morire" digeribile leggero, facile appunto da digerire soffritto misto di cipolla, carota, sedano e a volte carne, pancetta e/o erbe aromatiche rosolati a fuoco lento commensale chi mangia con altri alla stessa tavola