In Italia, la sua carriera prosegue alla grande: nel 2009 diventa
amministratore delegato di Chrysler Group e nel 2014 presidente della Ferrari.
Il traguardo più importante nella sua carriera è stato sicuramente il
risanamento della Fiat, riuscito in soli tre anni attraverso una serie di mosse
strategiche. Per prima cosa Marchionne capisce che è necessario concentrarsi
sul mercato dell’auto, lasciando da parte altri settori del gruppo (veicoli
agricoli e industriali, editoria, comunicazione), e lo divide: da una parte Fiat
Auto, dall’altro tutto il resto. Sempre in quest’ottica, punta sul
lancio di nuovi modelli, come la nuova Cinquecento, la Grande
fallire non riuscire,
Punto, diverse linee Lancia e Alfa Romeo. E poi guarda all’estero,
non avere successo
con l’idea di conquistare nuove aziende e mercati: nel 2009
giocando con il
acquisisce Chrysler, mentre fallisce di poco l’acquisizione di Opel.
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“Ho cercato di organizzare il caos”, ha detto a proposito dei
suoi primi anni alla Fiat, “ho visitato la baracca, i settori, le
fabbriche. Ho scelto un gruppo di leader e ho cercato con loro di
ribaltare gli obiettivi per il 2007”. Sosteneva che “il ruolo
dell’imprenditore in economia è quello di stimolare investimenti e
innovazione e quindi provocare una serie di ‘distruzioni creative’”.
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“Distruzioni” che non sempre sono state apprezzate, tanto è
vero che nei suoi ultimi giorni di vita sui social sono apparsi
addirittura messaggi offensivi e insulti. Ha suscitato molte
polemiche anche la prima pagina del quotidiano “Il Manifesto”, che
ha titolato “E così Fiat”, giocando con il latino, quasi rallegrandosi
per le ormai gravissime condizioni del manager. I motivi di tanto
rancore sarebbero fondamentalmente due: l’aver portato Fiat fuori
dall’Italia (la produzione è stata in gran parte spostata all’estero e
la sede legale è ora in Olanda) e l’aver tolto diritti ai lavoratori.
Marchionne si è più volte scontrato con i sindacati, soprattutto
quando ha imposto un nuovo contratto di lavoro agli operai dello
stabilimento di Pomigliano d’Arco, con una riduzione delle pause
lavorative e aumenti di salario legati non più all’inflazione, ma alla
produttività. Altra questione spinosa è stata la chiusura dello
storico stabilimento di Termini Imerese, dove lavoravano quasi
2.000 persone.
Insomma, manager di successo ma anche personaggio
controverso che ha spesso diviso l’opinione pubblica. Di se stesso,
ad ogni modo, il riservatissimo Sergio Marchionne diceva: “Io sono
così: il tizio col maglione. I miei maglioni hanno un piccolo tricolore
sulla manica. E lo porto con orgoglio, io.”
ITALIA NOSTRA #8 - 2018
fiat" significa
letteralmente "così
sia fatto"
rancore avversione,
risentimento nei
confronti di
qualcuno/qualcosa
sindacati
organizzazioni che
associano i membri
di una categoria di
lavoratori e ne
difendono i diritti
Pomigliano d'Arco
comune della città
metropolitana di
Napoli, in Campania
inflazione rialzo dei
prezzi che porta alla
diminuzione del
potere d'acquisto
della moneta
spinoso che mette in
difficoltà, che
provoca imbarazzo
Termini Imerese
comune della città
metropolitana di
Palermo, in Sicilia
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