A Bologna la gente parla in un modo molto buffo, in
cui tutte le “Z” diventano delle “S” e per esprimere
sorpresa si usano espressioni come “Soccia!” o “Ma
va’ là!”. A Parma tutti parlano con la “R” francese e il
perché è un mistero. Qualcuno dice che quel modo di
pronunciare la “R” sia stato portato proprio dai
francesi, con cui la città di Parma, fin dal 1400, ha
avuto molti contatti nella storia. Alcuni invece
sostengono che provenga da una lingua più antica e
oggi scomparsa. La verità non si scoprirà mai.
In Liguria invece tutti parlano con un
accento...portoghese! Anche qui, il motivo è
sconosciuto. Il ligure è una lingua da marinai,
meticcia, con parole che assomigliano al francese, al
catalano, all'arabo. Ma la cosa che colpisce di più è
uno strano modo di accompagnare le frasi, una
cantilena che sembra un'onda, che sale e scende.
Secondo alcuni proviene dal modo in cui i pescatori e
i marinai si parlavano in mare, tra barche diverse,
allungando le parole, così che nessun suono si
perdesse nel rumore delle onde. L'intercalare che si
usa qui per esprimere sorpresa, beh...è un po' più
volgare rispetto a quello bolognese. Ovunque nel
mondo i marinai non sono famosi per la loro
eleganza!
soccia a Bologna si usa
abitualmente per
esprimere sorpresa l'origine del termine è
volgare e riferita a un atto
sessuale
ma va' là espressione di
sarcasmo e scetticismo,
quando non prendiamo sul
serio quello che ci viene
detto
francese detta anche
'moscia', la R viene
prodotta in gola invece
che arcuando la punta
della lingua
Liguria...ligure Lig u ria
(accento sulla 'u') - l i gure
(accento sulla i)
meticcio misto - è
meticcio un incrocio di
culture, etnie o razze
assomigliano a sono
esteriormente simili a
cantilena suono della
voce monotono e ripetuto
onda inglese 'wave', le
onde ci sono quando il
mare è mosso
così che...si perdesse
periodo finale (esprime
fine, scopo) - dopo 'così
che'/'in modo
che'/'affinchè' troviamo il
congiuntivo presente o
passato, qui passato
intercalare parola che si
ripete spesso - quasi
inavvertitamente
A Genova la parola è
‘belin’
Il classico scompartimento
su alcuni treni italiani
ITALIA NOSTRA #1 Inverno 2015
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