INFORMAZIONE VIVA - Anno 1 - N. 0 - 31 GENNAIO 2016 N. 8 - 18 Novembre 2018 | Page 5
informazioneviva - 18 Novembre 2018
“Possiamo ancora fare qualcosa”
L’accorato appello di Città Viva a tutti i concittadini
Non è facile fare un’analisi
dell’attuale stato della politi-
ca locale, ma è giusto, e for-
se doveroso, dopo i tanti anni
di attivismo sul territorio e
dopo aver maturato e fortifi-
cato ulteriormente determina-
te idee, dire la propria, proprio
come fatto in altre occasioni.
Senza giri di parole, in manie-
ra diretta, libera e consapevole.
La Città non è serena, gli ani-
mi sono agitati, i provocato-
ri seriali, nascosti dietro ogni
angolo, pronti a rompere quei
pochi attimi di serenità; “bac-
chettisti” di professione, de-
stabilizzatori
di
buonsenso,
fomentatori esperti incaricati
di rompere equilibri all’interno
di gruppi sani. Sostanzialmen-
te, piccoli personaggi “poveri”
di idee, di contenuti, di azioni
credibili e concrete. Cosa è acca-
duto? Potremmo sintetizzare gli
eventi degli ultimi mesi, dicendo
che il vecchio slogan sbandierato
nella magniloquente scorsa cam-
pagna elettorale, “siamo altro”,
si è rivelato essere l’“uguale”. E’
successo che il “nuovo”, con una
sana visione della realtà, è stato,
con indifferenza, messo all’ango-
lo ancora una volta, l’ennesima.
Tanto è stato il disinteresse a dare
attuazione a proposte innovati-
ve; tanta è stata la scollatura tra
ciò che “doveva essere” e invece
“era”; così tanto da provocare
solo incidenti di percorso e, alla
fine, insanabili rotture. E così è
successo che lo scorso 14 agosto
ben nove consiglieri comunali
hanno sfiduciato, innanzi al no-
taio, il sindaco Dario Di Matteo.
Questi, dal canto suo, ha defini-
to tale atto un tradimento. Ma
cos’altro potrebbe dire? Alcuni
osservano, forse a ragione, che
è solo l’alibi di cui il “carnefice”
si serve per cercare di uscirne
“vittima”. Eppure, tutto ciò non
importa, è acqua passata, come
solitamente si dice. Occorre ora
segnare una rotta sicura con la
consapevolezza che veramen-
te si può fare, fare di tutto per
crescere, progredire e garantire
il soddisfacimento delle necessi-
tà che interessano la collettività,
ma, almeno questa volta, par-
tendo coi piedi giusti e cercando
di evitare gli errori commessi. Al-
dilà di tante, troppe, futili chiac-
chiere, ciò che si prospetta, ora,
è uno scenario assai complesso;
uno scenario fatto di cittadini,
nella stragrande maggioranza
dei casi, assopiti, stanchi e delu-
si; cittadini che non ne voglio-
no sapere più niente. Come dar
loro torto? È vero, hanno ragio-
ne. Ma chiedo a tutti i Teverolesi
un ultimo sforzo. Uno sforzo di
riflessione. E’ vero. Tutti siamo
stanchi del solito modo di gover-
nare, della pochezza intellettua-
le, della avidità e dell’arrogan-
za dei soliti “politicanti”. Tutti
siamo stanchi dei tanti proclami
via social, senza alcun seguito,
fatta eccezione, ovviamente,
per quelli rientranti nel novero
del “mammasantissimo”, quelli
che, in gergo, appartengono al
“bottone”. Tutti siamo stanchi
di accettare l’idea di poter far
passare l’ordinario come straor-
dinario. Ma è altrettanto vero
che Teverola è la mia, la vostra,
la nostra città. Nessuno può sen-
tirsi estraneo a questa verità as-
soluta; siamo tutti cittadini dello
stesso paese; a tutti spettano le
stesse qualità di vita, gli stessi
diritti, ma anche gli stessi dove-
ri e possibilità di partecipazione.
E quand’anche qualche adulto,
nonostante lo sforzo compiuto,
volesse rimanere dell’idea che
tutto è perso, che non c’è speran-
za, che tanto “sono tutti ugua-
li”, a noi giovani, che viviamo
quotidianamente la nostra città
e ne conosciamo le problemati-
che, rivolgo il mio più accorato
appello: possiamo ancora fare
qualcosa! Oggi, e non domani,
siamo chiamati a fare la nostra
parte. Bisogna provvedere a ri-
costruire una città attraverso le
piccole cose. E bisogna farlo a
partire da un’altra visione del
mondo, la nostra; quella di una
gioventù troppe volte messa a
tacere, troppe volte calpestata
nei propri diritti fondamentali.
Oggi è arrivato il nostro momen-
to, siamo chiamati a scendere in
campo. Noi di Città Viva ci credia-
mo. Ed è per questo, che, per dare
continuità al lavoro profuso da
anni sul nostro territorio, presen-
teremo delle proposte concrete,
che potranno determinare una
crescita culturale e sociale in ma-
niera netta e definita. Sfideremo
la sorte, il vento, i compromessi.
Ai tanti giovani, ai quali, anche
dalle sedi istituzionali, arriva-
no messaggi di disperazione; ai
tanti a cui insegnano ad essere
servi ed opportunisti, noi dicia-
mo: NON LIMITIAMO LA NO-
STRA CAPACITÀ DI SOGNARE!
Alfonso Fattore
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