In nome del rock italiano by Parisi & Romero | Page 23
Pensò fosse un mitomane che se ne andasse in
giro ad offrire posti da musicisti casinari. Anche ai
metal detetor:
«Ha qualcosa di metallo?» chiese.
«Oddio, ultimamente mi sto affezionando al
metallo… Più precisamente al metal: da “Gli spari
sopra” in poi mi sono particolarmente “metallato”»
rispose alla donna in divisa che, sempre più,
sospettava nel suo interlocutore un'affezione psichica
prossima alla mitomania.
Ironia della sorte, l'impiegata aveva di fronte un
mito vero, pur se in incognito, e lo classificava come
affetto dalla malattia del mito. Ma, il suo pensiero era
a casa, agli ospiti importanti con i quali, insieme al
marito e alla figlia sedicenne, avrebbe trascorso una
serata diversa. Avrebbe avuto a cena il dirigente capo
della Polaria e sua moglie.
«Ma tu sai cosa significhi avere a casa i vertici
della Polaria?» chiese con ansia al suo compagno di
turno, mentre il capo di John si sfilava la cintura
borchiata che aveva dimenticato di togliersi prima di
farsi controllare.
«E come no? È pericoloso. Te lo dico. Non si
scherza con la patologia che beccano quelli che
stanno al polo!»
«Ma no che non è quella patologia…»
«Aspetta, aspetta. Ci sono: è il virus dei polli che
vanno in aria. Vero?»
«Hai sempre voglia di prendere in giro. Fai
presto a giocherellare tu mentre io non so come mi
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