di Enrica Procaccini
“Noncurante dei destini della città, per puri motivi elettorali il sindaco de Magistris sta cercando in tutti i modi di aizzare la popolazione contro la cabina di regia per Bagnoli che dovrebbe ridisegnare e quindi rilanciare l’area ovest. E’ arrivato persino ad agitare i fantasmi dell’Olocausto, parlando della deportazione degli abitanti di Coroglio. Evidentemente ignora che già nel 2003 la commissione Urbanistica del Consiglio comunale incontrò i comitati degli inquilini e dei proprietari dell’area interessata dagli espropri e si arrivò a una sostanziale intesa”. Il presidente della commissione Urbanistica ai tempi della prima giunta Iervolino, Raffaele Ambrosino, tira fuori dal cassetto la documentazione del piano urbanistico esecutivo di Bagnoli, approvato nel 2003 dall’assise cittadina che allora si riuniva al Maschio Angioino. Tra le carte che conserva più gelosamente, la relazione a sua firma illustrata il 4 novembre nella Sala dei Baroni, in apertura del consiglio comunale convocato ad hoc su Coroglio-Bagnoli per l’approvazione del piano. “Nella relazione – spiega Ambrosino – si evince che la commissione Urbanistica lavorò alacremente, imbastendo un confronto serio e proficuo con tutti i pezzi della città. Pratica, oggi, purtroppo desueta”.
La commissione diede luogo a ben 19 audizioni, tra cui quelle con la Stu Bagnolifutura, le Circoscrizioni di Bagnoli e di Pianura, l’Acen, l’Unione industriali di Napoli, gli ordini e i collegi professionali di ingegneri, architetti, geologi, agronomi e geometri, le associazioni ambientaliste (WWF, Legambiente, Italia nostra, Verdi ambiente e società, Centro Studi e Coordinamento, Sinistra ecologista, Associazione Mamme Antismog ed il Collettivo Politico di Architettura), l’Autorità Portuale, l’Ascom, la Confesercenti, i sindacati, gli operai del circolo Ilva di Bagnoli, le Sovrintendenze Archeologica e dei Beni Ambientali e anche il comitato pro Coroglio, che riuniva gli inquilini, e il comitato Borgo Marinaro di Coroglio, in rappresentanza dei proprietari delle case. “Con entrambi i comitati – continua Ambrosino – ci fu un confronto serrato ma costruttivo: gli inquilini rivendicavano il diritto insediarsi nella nuova edilizia residenziale a condizioni economiche accettabili, ponendo a supporto delle loro ragioni impegni da parte di precedenti amministratori ed ordini del giorno votati all’unanimità dalla circoscrizione di Bagnoli. Il Comitato Borgo Marinaro di Coroglio, a sua volta, evidenziava una disparità di trattamento con quanto concesso a Città della Scienza e chiedeva che il destino delle loro case fosse legato a quello della cittadella scientifica, ponendo a supporto di tale rimostranza due ordini del giorno del consiglio comunale, sempre votati all’unanimità. Insomma, si discusse approfonditamente dell’ipotesi degli espropri e delle successive ricollocazioni”.
Per l’ex presidente della commissione, “gridare oggi alle deportazioni, facendo apparire Renzi come Eichmann e l’ipotesi degli espropri come una disgrazia che capita tra capo e collo, è pura demagogia. O anche peggio, è la strumentalizzazione di un disagio che inevitabilmente cala su inquilini e proprietari in vista, però, di un netto miglioramento della loro condizione abitativa che verrà con la nuova Bagnoli. Tanti napoletani vorrebbero essere al loro posto, c’è da giurarci”.
Espropri a Bagnoli, l’ex presidente della commissione Urbanistica Ambrosino: