Il Pasticcere e Gelatiere Italiano Nov 2025 | Page 28

La Pasticceria Bio: la farina che non c’ era

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agrumi perfetta per la preparazione. Non rimane troppo dolce perché la fibra ha una presenza importante e, dunque, l’ effetto è quello di mangiare un panettone con i cubetti di miele ».
LA SOSTENIBILITÀ PRODUTTIVA È ESSENZIALE Nel passaggio della sperimentazione, a volte
ci si può“ fare male”. « Alcuni prodotti possono sembrare giusti, ma facendo i conti sono insostenibili. A volte la shelf-life non regge. Questi sono aspetti fondamentali, soprattutto per chi – come noi – lavora anche con l’ industria ». Parlando di questo tema, il maestro ci tiene a precisare su un punto fondamentale: evitare di essere contaminati da un sistema che si chiama

La Pasticceria Bio: la farina che non c’ era

Cinque referenze, un’ unica filosofia: offrire al professionista una gamma di farine biologiche da grani 100 % italiani, pensate per le diverse esigenze della pasticceria moderna. Frolla, Pan di Spagna, Sfoglia, Croissant e Lievitati compongono la linea La Pasticceria Bio firmata Molino Grassi, frutto di un lungo lavoro di ricerca e di una filiera controllata dal campo al laboratorio. Ogni farina è calibrata per garantire costanza, stabilità e risultati d’ eccellenza, con una struttura che valorizza aromi e texture dei dolci artigianali. È la risposta“ green” alle necessità dei Maestri dell’ Arte Bianca, che cercano performance tecniche senza rinunciare all’ etica della qualità. Nel 2025 la gamma si arricchisce del know-how condiviso con il Maestro Biasetto, portando la linea a un livello superiore di precisione e affidabilità. La Pasticceria Bio conferma così la vocazione del Molino: innovare con coerenza, sostenendo il valore del lavoro artigiano e la purezza delle materie prime italiane.
“ rete”, dove « colleghi bravissimi mostrano prodotti che non puoi fare nel quotidiano. Sono come quelli che realizzavamo per i concorsi, spesso non è sostenibile metterli in offerta ». Un professionista ha scadenze a fine mese, che deve tenere ben presenti; insomma, non deve fare qualcosa solo perché gli sembra bello, di tendenza,“ cool”. Deve ragionare ed essere ben consapevole di dover unire artigianato e business: bisogna far quadrare i conti e pagare tutti e tutto. « Seguendo mode e colleghi-influencer, si entra in un“ mood di condanna”, per se stessi e per i propri familiari. L’ imprenditore-artigiano non è uno slogan ma chi pensa prima di agire ». Giusto quindi essere aggiornati e attuali, ma si deve essere consapevoli di dover filtrare e distinguere il reale dal ritoccato, da ciò che viene fatto in studio con uno staff infinito. E, ultimo ma essenziale, bisogna studiare il proprio territorio e la sua gente: non tutti sono nel centro di una metropoli, con fiumi di turisti a disposizione per uno scatto social, buono o meno che sia il prodotto.
SAPORI E CONSISTENZE: SERVE TUTTO, IN EQUILIBRIO « A livello di gusti, il riferimento che prendiamo sempre in considerazione è l’ equilibrio di sapori: i cinque sapori devono alternarsi in degustazione, qualcuno può prevalere un po’
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