1 . contesto macroeconomico internazionale e nazionale
Le dinamiche del settore molitorio e della sua filiera sono state condizionate nel 2022 da uno scenario geopolitico ed economico caratterizzato da numerosi fattori di crisi , che hanno rallentato la crescita avviatasi post-pandemia nel 2021 e hanno esercitato le loro ripercussioni anche nel 2023 .
Nel 2022 si è assistito a una crescita generalizzata del PIL , con l ’ Area Euro - e l ’ Italia - in testa . Il 2023 mostra invece una spaccatura : Cina e Stati Uniti continuano la propria ascesa , mentre l ’ Area Euro segna una battuta d ’ arresto . La debolezza è determinata dalla frenata delle principali economie manifatturiere : Germania e Italia .
PIL E PREVISIONI DI CRESCITA NELLE ECONOMIE AVANZATE
2021 2022
2023 2023 2024 Q1 Q2 Q3 Q4
Previsioni IMF
Gen . 2024 Mondo + 6,3 + 3,5 - - - - + 3,1 * + 3,1 Stati Uniti + 5,8 + 1,9 + 0,6 + 0,5 + 1,2 + 0,8 + 2,5 + 2,1 Cina + 8,1 + 3 + 2,1 + 0,6 + 1,5 + 1,0 + 5,2 + 4,6 Giappone + 2,2 + 1 + 1,2 + 0,9 -0,7 - + 1,9 * + 0,9 Area Euro + 5,9 + 3,4 + 0,1 + 0,1 -0,1 0,0 + 0,5 + 0,9 - Italia + 7,0 + 3,7 + 0,6 -0,3 + 0,1 + 0,2 + 0,7 * + 0,7 - Germania + 3,2 + 1,8 + 0,1 0,0 0,0 -0,3 -0,3 + 0,5 - Francia + 6,4 + 2,5 0,0 + 0,7 0,0 0,0 + 0,9 + 1,0 Regno Unito + 7,6 + 4,1 + 0,3 0,0 -0,1 - + 0,5 * + 0,6
Fonte : elaborazioni su dati OECD e IMF
* Stime IMF
TREND DEI PREZZI DELLE MATERIE PRIME ENERGETICHE 2021-2023 (¤/ MWh , Numeri Indice : base gennaio 2021 = 100 )
Fonte : dati Sole 24 Ore , World Bank , Investing e GME
Con la ripresa dell ’ economia mondiale post-Covid nel 2021 e per tutto il 2022 - a causa dello scoppio e del protrarsi della guerra in Ucraina - si è assistito a un forte incremento dei prezzi di materie prime , energia e beni finali , con un conseguente innalzamento dei costi per le imprese e una netta flessione del potere di acquisto delle famiglie . Nel corso del 2023 , pur a fronte di un rallentamento della corsa dei prezzi , non si sono generati benefici immediati sul sistema produttivo e sui redditi . La conseguenza più rilevante è stata l ’ impennata dell ’ inflazione , che , nonostante i massicci interventi delle banche centrali , è rimasta elevata per tutto il 2022 . Nel 2022 , infatti , la Fed ha inaugurato una stretta dei tassi di interesse d ’ intensità mai registrata in passato , cui presto si è affiancata quella della Banca Centrale Europea , con un costo del denaro che nell ’ Area Euro ha raggiunto il 4,5 % per i rifinanziamenti principali e il 4 % per i depositi . Per il 2024 si prevede una crescita globale pari al + 3,1 %, trainata dal dinamismo della Cina con un + 4,6 . ( Fonte : IMF )
In Italia l ’ inflazione ha registrato a fine 2022 un più robusto incremento rispetto all ’ Area Euro , per poi flettere nel 2023 per effetto del rallentamento dell ’ economia . L ’ Italia ha fatto registrare la discesa più marcata , con l ’ inflazione che in un sol colpo è scesa dal 5,3 % di settembre 2023 allo 0,6 % di dicembre , attestandosi ben al di sotto della soglia target del 2 %. La previsioni – in assenza di traumi energetici – sembrano confermare questa dinamica almeno per alcuni mesi . Ciò consentirebbe un ulteriore recupero del potere d ’ acquisto delle famiglie , già iniziato a partire dal secondo trimestre 2023 . Un ulteriore segnale positivo è l ’ arresto della crescita dei tassi di interesse . Nei primi due mesi del 2024 il trend dell ’ Italia punta verso un lieve rialzo rispetto al dato di fine 2023 ( 0,8 %). Nonostante questo scenario complesso , l ’ Italia consolida nel 2021-2022 due anni di crescita , che rendono il sistema manifatturiero italiano ancora robusto e competitivo .
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