Speciale l’ alcool in panificio • il marketing
L’ offerta di alcolici in panetteria
Un’ offerta alcolica è possibile sia in una bakery sia in un panificio convenzionale, a patto che l’ offerta sia coerente con il tipo di negozio e di proposta. Vediamo come.
di Carlo Meo
Parlare di un’ offerta di prodotti alcolici in panetteria è un argomento delicato almeno per due motivi: il primo etico, l’ alcool ormai è stato sdoganato come un prodotto vendibile per tutti e a tutti, vedi i giovani, a tutte le ore e in tutti i canali distributivi. Vicino al mio ufficio ormai da anni c’ è una vending machine dove puoi comprare non solo birra e altro, ma anche un bottiglia di gin o limoncello. Basta avere i soldi, l’ età non conta. Il secondo motivo è collegato al primo ed è strettamente economico: se c’ è una forte concorrenza nella vendita dei prodotti alcolici, la panetteria, che arriva da poco nel settore somministrazione, deve trovare una formula di vendita vincente e semplice allo stesso tempo. Anticipo che vedere un barman dietro un banco di panetteria ha poco senso. La strada da seguire è quella del“ pairing”, cioè dell’ abbinamento dei prodotti alcolici rispetto all’ offerta tipica distintiva della panetteria: se vendi pizza o focaccia come snack, abbinare per esempio una bibita o una birra è la morte sua. Se fai il pranzo, un bicchiere di vino ci può stare. Ma il pairing non basta: ormai l’ aperitivo è diventato un rito e ha contagiato tutti i formati di somministrazione, specialmente quelli classici italiani come il bar e la panetteria, ma anche il ristorante. Nel caso della panificazione con conseguenze impensabili sugli orari, vedo“ fare aperitivo” alle 1.00 del mattino o alle 17.00 del pomeriggio, laddove la panetteria è in zone di grande traffico e svolge una funzione di servizio al cliente. D’ altronde è pur vero che lo spritz è diventato una bevanda comune da bersi a tutte le ore. L’ aspetto positivo è che la semplicità della panetteria come esperienza d’ acquisto
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