Innovazioni stagionali e legame con il territorio
Per le prossime festività, Corsini resta fedele al suo territorio: erbe aromatiche, infusi e spezie, oltre a frutti come mirtilli e lamponi, arricchiscono i suoi lievitati. « Nel mio panificio proponiamo tutto l’ anno dolci lievitati simili al panettone ma adattati alle stagioni, come ciambelloni o pani zuccherati con frutta. Parallelamente, la produzione salata include pani a lievito madre e farine integrali, che proponiamo anche a strutture di prestigio, come Villa Serbelloni a Bellagio ».
Educare il cliente e comunicare il valore
Sul fronte dei prezzi, Corsini osserva: « All’ inizio può sembrare un limite, ma quando il cliente assaggia e comprende la qualità, smette di esserlo. La difficoltà sta nel comunicare il valore in un contesto come il panificio, dove i tempi di acquisto e di sosta sono molto rapidi. Per questo organizziamo eventi e incontri nel nostro panificio, coinvolgendo mulini, produttori di vino e olio. Chi partecipa a questi eventi non ci lascia più, perché riusciamo a trasmettere la nostra filosofia ».
Una tradizione familiare che guarda avanti
« Quando iniziai ad affacciarmi al lavoro in panificio, mio padre mi sconsigliò di intraprendere questo mestiere. Mi diceva: non farlo, è un lavoro che ti rapisce, ti porta via tempo ed energie, ti fa perdere la convivialità con i tuoi coetanei e la tua famiglia. Io però avevo già deciso la mia strada. A quel punto mi mandò a fare esperienze fuori, come suo padre aveva fatto con lui. In quell’ occasione si appassionò alla pasticceria, che fino ad allora non era presente nel nostro panificio. Io invece ho introdotto una novità importante: la produzione di giorno e non più di notte. Una vera evoluzione, che oggi appare naturale grazie alle celle di fermalievitazione e alle tecnologie negative, ma che allora rappresentava un cambiamento radicale. Da lì iniziai a partecipare ai concorsi: nel 2001 alle selezioni italiane, nel 2002 alla Coppa Europea di Bulle, che vinsi con Ezio Marinato e Maurizio Sarioli. Nel 2006 arrivai ad avere venti negozi nel sud del Giappone, tra Osaka, Kobe e Yokohama. Si aprì davvero un mondo di opportunità. Ecco perché consiglio ai giovani di guardarsi attorno, viaggiare, confrontarsi. È così che si cresce e che si innova ».
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