Il Panificatore Italiano - Ottobre 2025 | Page 33

perché ci ha portato la visione di un genitore di un ragazzo con disabilità che ci ha aiutato molto. Ma sono stati fondamentali anche tutti gli altri: abbiamo avuto la possibilità di unire persone con competenze differenti che si sono positivamente contaminate. Questa è l’ esperienza che abbiamo deciso di“ regalare” a noi stessi, ma anche agli altri e alla società attraverso questo progetto ».
Avete ovviamente ciascuno dei ruoli specifici: quali sono? « Francesco Tenaglia è il nostro consulente per i media, è un dipendente che sta con noi da tre anni. Io mi occupo della parte amministrativa insieme a Mirco, che è al controllo di gestione e Gianluca si occupa invece dell’ inserimento dei ragazzi; quindi, si fa carico della parte più“ sociale” mentre Silvia è la responsabile di Frolla Market, il supermercato inclusivo che abbiamo aperto a marzo di quest’ anno, sempre ad Osimo ».
Ma in totale quanti siete? « Ad oggi siamo 41, con una percentuale di ragazzi con disabilità molto alta: sono 31. Siamo riusciti a farlo, perché abbiamo reso i ragazzi molto autonomi. Anche il tipo di produzione che facciamo è stata scelta per questo motivo. I prodotti che realizziamo hanno una gestione semplificata, anche se cerchiamo di non realizzare prodotti banali. Si tratta di una semplicità più dei procedimenti che dei risultati ».
In linea di massima come funziona il loro inserimento? Vengono scelti sulla base di criteri attitudinali personali oppure vengono formati successivamente per ricoprire un ruolo specifico come accade nelle realtà convenzionali? « Nelle realtà più tradizionali di solito si parte da una necessità: se serve un banconista, si cerca e forma una persona con determinate caratteristiche. Noi usiamo un criterio opposto. In genere utilizziamo due canali di contatto per l’ inserimento: uno è l’ Istituto Alberghiero di Loreto, che è molto grande. Parecchi ragazzi vengono a fare l’ alternanza scuola-lavoro finché frequentano l’ istituto e poi proseguono dopo il diploma con un inserimento graduale. L’ altro canale, un po’ più complesso dal punto di vista della gestione, è quello dei servizi sociali territoriali. Gli assistenti sociali ci sottopongono dei casi che valutiamo. Non tutte le situazioni si equivalgono, ma esistono persone che fanno parte di una fascia“ intermedia” che con disabilità non troppo gravi, ma vengono ugualmente esclusi dal mondo del lavoro perché la società non è culturalmente pronta ad accoglierli ».
Hai dei consigli per dei panificatori che vorrebbero seguire il vostro esempio? « La cosa più semplice è attivare una convenzione con un istituto alberghiero per cominciare con l’ alternanza scuola-lavoro. Anche perché la scuola offre già un supporto pratico, burocratico e assicurativo e collabora anche nell’ inserimento dei ragazzi, dapprima per due settimane, poi per un tempo successivo concordato con la scuola. Se poi si opta per l’ assunzione, occorre considerare che ci sono moltissime agevolazioni. E, indipendentemente da questo, ci sono alcuni lavori per cui questi ragazzi sono portati e che invece gli altri dipendenti non amano fare, come – a titolo d’ esempio – rompere le uova. Di solito si tratta di persone estremamente metodiche, che trovano nella ripetitività delle operazioni un effetto tranquillizzante. Anche farcire le basi e i sandwich Scrocchiarella ® dà lo stesso effetto: è semplice, riproducibile e dà molta soddisfazione ».
A proposito di Scrocchiarella ®: come avete cominciato a collaborare con AB Mauri? « Ci siamo conosciuti quasi per caso a Sigep e c’ è stata subito empatia con Francesca Minutola, Mar-
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