Il Panificatore Italiano - Marzo 2025 | Page 27

La buchetta del pane

Una home bakery creata per riuscire a partire con un ’ attività senza grandi investimenti . È l ’ esperimento di Lorenzo Cesari : un piccolo forno che sembra proprio destinato a crescere
Di Lucia Lombardi Foto : Luca Girelli e courtesy of “ Solo cose buone ”

Solo cose buone bakery , il micropanificio artigianale del 31enne Lorenzo Cesari , è una “ home bakery ”, nel senso che al secondo piano della stessa unità abitativa si trova il suo appartamento . E là dove c ’ era una tavernetta ha ricavato il laboratorio con rivendita di 20 mq e affaccio sui vicoli del centro storico di Sant ’ Angelo in Vado , patria del pregiato tartufo bianco dell ’ alta Valle del Metauro , nella provincia di Pesaro e Urbino . Nel portone ci sono due finestrelle da cui osservare ciò che avviene all ’ interno e acquistare direttamente i prodotti , come avveniva cento anni fa in via Ghettaiola , dove « c ’ e- ra l ’ unica e ultima finestrella ebraica dove passavano il cibo ». Un po ’ come a Firenze con “ le buchette del vino ”.

Allenare il fisico alla fatica
La filosofia che muove Lorenzo è la volontà di comunicare in diretta « mentre le cose si fanno », ciò che produce e allo stesso tempo mostrare : « il bello e il brutto del mestiere . Il sacrificio che c ’ è dietro deve essere mostrato . Una volta era una vergogna . Invece , a mio avviso , deve diventare un valore aggiunto », lo stesso che Lorenzo racconterà in tv su Real time , dove appare « come un panda . Non so riposare , devo ancora imparare . Dormo 4 ore a notte . Lavoro da solo e ho un metabolismo molto veloce , così per sostenere questa vita faticosa e frenetica devo allenarmi almeno tre volte a settimana ».
Nella pagina accanto : Lorenzo Cesari si affaccia dalla “ buchetta ” che è il solo accesso dei clienti al suo panificio e si ispira un po ’ alle finestrelle ebraiche e un po ’ alle buchette del vino di Firenze .
Le esperienze e il saper fare
Fino ai 25 anni , Lorenzo faceva quadri elettrici per macchine industriali , aveva anche delle responsabilità « non mi mancava nulla , ma non ero felice – racconta – se non quando cucinavo per gli amici . Così ho iniziato a frequentare dei corsi professionalizzanti e da lì ho fatto 7 anni di esperienze in giro per l ’ Italia ». Poi , quando si è imbattuto nel colpevole della sua passione per l ’ arte bianca , tutto è cambiato « potrebbe essere anche il mio futuro socio . L ’ ho conosciuto lavorando insieme a La Cotta , pizzeria e birrificio . Un professionista incredibile , il pizzaiolo Mauro Faggi . Ora è in Canada per lavoro ». Per avere la conferma di quale direzione poteva prendere la sua vita , ha trascorso un anno da Crosta in panificio a Milano : « Lavorare ai massimi livelli con moli di lavoro importanti è l ’ esperienza più efficace che ci possa essere . A livello di salute fisica e mentale è devastante ,
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