Il Panificatore Italiano - Giugno 2025 | Page 79

Pane e impresa • L’ intervista / Martin Lang

La mia

esperienza al servizio dei panificatori

Martin Lang, panificatore d’ estrazione e ora CEO di MyFoodOffice, la piattaforma che aiuta gli artigiani a gestire la propria azienda.
Nessuno più di chi ha lavorato in un’ impresa familiare dell’ arte bianca può trovare soluzioni a dimensione di panificio. Ne parliamo con Martin Lang, fondatore e CEO di MyFoodOffice.
di Atenaide Arpone Foto: courtesy of MyFoodOffice

Ci racconta la storia del suo panificio e com’ era la sua vita lavorativa prima di creare un software come MyFoodOffice? « Sono cresciuto in un panificio e pasticceria a conduzione familiare, con una lunga tradizione risalente al 1879, in una città di circa 70.000 abitanti. Offrivamo una vasta gamma di prodotti da forno e pasticceria, realizzati con amore e autentico artigianato. Con un laboratorio nel cuore della città, abbiamo costruito, generazione dopo generazione, un legame molto speciale con gli abitanti. Chi è cresciuto in un’ impresa familiare sa quanto possa essere impegnativo. Vivevamo persino nei piani sopra il panificio. Quando i nostri 35 dipendenti finivano il turno, i miei genitori continuavano a lavorare fino a tarda notte. Tutto l’ anno. Anch’ io, fin da piccolo, dovevo dare una mano. Il punto di svolta per me è arrivato quando ho studiato economia aziendale, anche alla London School of Economics. Fino a quel momento, avevo visto l’ a- zienda solo con gli occhi del figlio di un fornaio, con formazione nel mestiere ».

Quali cambiamenti ha portato nell’ azienda familiare dopo la sua esperienza scolastica? « Grazie alla formazione economica, ho potuto fare una diagnosi precisa. Sono diventato il critico più severo dei miei stessi genitori. Non importava quanto vendessimo o quanto lavorassimo: i profitti non arrivavano mai. Ho preteso tre cambiamenti. Primo: calcolare la redditività di ogni prodotto, materia prima e costo del lavoro. Questo ci ha permesso di snellire il nostro assortimento, eliminando ciò che vendevamo poco o che generava margini troppo bassi. Secondo: digitalizzare ordini e flussi di merce, per automatizzare, aumentare l’ efficienza, avere controllo, eliminare errori e, soprattutto, ottenere più consapevolezza sulla nostra attività. Terzo e più importante: i miei genitori dovevano liberarsi dalla gestione operativa quotidiana. Chi avrebbe potuto guidare e far crescere l’ attività se loro erano costantemente occupati nella produzione o alla vendita?».
Non ha l’ aria di esser stato un cambiamento molto semplice... « È una rivoluzione che non si fa dall’ oggi al domani. Durante questo percorso ho sviluppato il primo prototipo di MyFoodOffice. Abbiamo sostituito i registratori di cassa per registrare le vendite a livello di singolo prodotto. Ho creato soluzioni che generavano automaticamente le liste di produzione e confezionamento. E ho progettato uno strumento con cui mio padre poteva prevedere le vendite del giorno successivo per sapere quanto produrre. Addio raccoglitori pieni di carta, benvenuto software. Grazie all’ automazione, abbiamo aumentato le vendite senza incrementare i costi amministrativi. Sapevamo che ciò che producevamo e vendevamo era redditizio. Negli anni successivi, abbiamo aumentato
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