Il Panificatore Italiano - Giugno 2025 | Page 73

ra. Tali fondi hanno solamente questa destinazione, cioè la garanzia per il finanziamento di aziende che non sono bancabili e che spesso non hanno altra scelta che rivolgersi ad un usuraio. Allora si interviene con dei fondi depositati su delle banche che possono garantire almeno l’ 85 % del debito. Per una banca, quindi, il rischio diventa estremamente basso. Infine, nei casi peggiori, esistono i fondi di solidarietà.
Di che si tratta? Sono sempre fondi che provengono dallo Stato, ma sono affidati alle organizzazioni umanitarie come- per esempio- la Caritas. In pratica, quando un Tribunale stabilisce che le aziende sono state vittime di usura, queste possono ricevere dei fondi per risollevarsi. Occorre però aver avuto il coraggio di denunciare l’ usuraio. In questi casi, per maggiori informazioni, ci si può rivolgere alla Prefettura provinciale oppure consultare il sito del Ministero dell’ Interno.
Ne vale la pena? Devo dire che, in base alla mia esperienza, tutti coloro che hanno attinto a questi fondi antiusura li hanno restituiti, probabilmente perché quando arrivi a un punto così estremo e trovi un’ ancora di salvezza, poi stai ben attento a non ricascare negli stessi errori. Questa possibilità viene presa come l’ ultima chiamata e ti solleva da un peso psicologico notevole perché sta a significare che c’ è qualcuno che ha creduto comunque in te. E poi esistono anche i fondi di solidarietà.
Ultima domanda: nel caso che un’ impresa sia già compromessa, esistono delle possibilità di limitare i danni? A quel punto occorre davvero un miracolo, perché non esiste nessuno disponibile a investire, se ha una possibilità remota di recuperare i suoi soldi. Per questo, quando parlo con qualcuno, insisto molto sulla prevenzione. Prima ho detto“ arrossire un poco, per non sbiancare poi”
Per conoscere la storia di Angelo Pignatelli, un gelatiere vittima del sovraindebitamento, inquadra il qr code.
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