ne del Consorzio-. Il controllo sulla conformità è svolto da Bioagricert Srl con sede legale a Casalecchio di Reno( Bo). Se una realtà vuole produrla secondo il disciplinare e desidera entrare a far parte del Consorzio, da rinnovare ogni sei mesi. L’ ente preposto una volta incaricato verifica che vi siano i requisiti indicati dall’ iter avvallato dal Ministero. I controlli di tutela della piadina romagnola in tutte le sue varianti, vengono effettuati su tutto il territorio nazionale e in caso di anomalie può essere avviato anche un sequestro ». Chi voglia produrre dunque fuori dalla Romagna deve utilizzare la semplice dicitura piada o piadina, senza ulteriori specifiche. « Da quando abbiamo cercato di proteggere il prodotto, si è diffusa una maggiore conoscenza dello stesso e un ritorno economico di quanti abbiano aderito. L’ adesione ha veramente prezzi irrisori 100 euro per ottenere la certificazione e 100 euro annue per aderire al consorzio di promozione e tutela. Inoltre, molti di quelli che in Romagna producono e vendono, magari non hanno consapevolezza di farlo già secondo le indicazioni del disciplinare, quindi non dovrebbero cambiare assolutamente nulla », per potersi fregiare del“ galletto” dell’ indicazione geografica protetta, che « non è un marchio commerciale ma di consumo consapevole, simbolo di tutela e garanzia ». Il consorzio fa parte del progetto europeo Choose the European friendship co-finanziato dall’ unione europea, con l’ obiettivo di migliorare il grado di conoscenza delle indicazioni geografiche dell’ Ue, e in particolare attraverso un insieme sinergico di attività nei due mercati
target del progetto Italia e Germania: « Per l’ impegno costante messo in campo per conservarne l’ unicità e la qualità produttiva, Ministero e Regione hanno stanziato più fondi a sostegno delle nostre attività-Chiosa Biagini-. Abbiamo partecipato al G7 di Bari e al G7 agricoltura in Sicilia, soddisfatti della ricaduta per gli associati ».
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