IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | 页面 93

testimonianza che il fatto si conosceva nelle principali città del Medio Oriente: Alessandria, Gerusalemme, Antiochia, Cesarea, Efeso, ecc... Ma l'istituzione dei monasteri non si stabilisce dalla notte alla mattina: è necessario seguire un rigoroso processo di formazione, un metodo che si conosce dall'epoca di Atlantide e che i Sacerdoti del Patto Culturale hanno utilizzato universalmente; con questo metodo i Sacerdoti brahminici imposero l'induismo e i Sacerdoti buddisti, previa deformazione della dottrina del Kshatriya Sidhartha, crearono il monachesimo buddista tibetano, cinese, indiano e giapponese. Questo metodo determina che si deve cominciare con una fase di anarchia-misticismo sociale, caratterizzata dalla proliferazione di illuminati, eremiti e Santi: questa fase ha come scopo quello di fomentare la credenza che la futura istituzione monacale è un prodotto spontaneo del popolo, che nasce e si nutre del popolo. In questo modo i popoli accetteranno naturalmente l'esistenza e l'opera dei monasteri e, cosa ancora più importante, la accetteranno anche i Re e i governanti. E questo metodo infallibile è applicabile con qualunque popolazione e con il concorso di qualunque religione. Nell'ambito del giudeocristianesimo, si comincia fin dal secolo I ad applicare il metodo e così sorgono in Medio Oriente moltitudini di Asceti e Santi che si ritirano nei deserti e sulle montagne per vivere in solitudine. Durante il secolo II e III cresce tanto la popolazione di anacoreti che molti decidono di unirsi sotto il comando di un Santo superiore e l'ordine di una regola: si costituiscono allora le comunità di eremiti; tuttavia, la comunità degli eremiti non raggiunge ancora il grado di unione richiesto per il modo di vita monacale poiché ogni membro continua con la vita di eremita e solo si riunisce per pregare e alimentarsi. E insieme agli anacoreti e agli eremiti, vagano da tutte le parti i "monaci erranti" versione occidentale dei "monaci mendicanti orientali”. Nel secolo V, le colonie di anacoreti e di eremiti, sommavano migliaia e migliaia di membri in Egitto, Palestina e Medio Oriente: nella sola diocesi di Oxyrinthus, in Egitto, vivevano 20.000 eremiti e 100.000 eremiti anacoreti, mentre durante la vita di San Pacomio esistevano 7000 monaci cenobiti nei loro monasteri, che arrivarono a essere 50.000 nel secolo V. Con questo vi voglio solo semplificare, dottor Siegnagel, sulla magnitudine del movimento pre-monacale, un movimento che tutti sapevano essere di ispirazione estremo-orientale. Il momento propizio per istituire il monachesimo occidentale e per diffondere l'inganno che consisteva in una creazione originale giudeocristiana, si sarebbe presentato dopo la morte dell'Imperatore Teodosio, nell'anno 395, quando l'Impero Romano si divise tra i suoi due figli Arcardio e Onorio. Arcadio si stabilì a Costantinopoli, dando inizio all'Impero Romano d'Oriente, che sarebbe durato fino all'anno 1453. Onorio eredita l'Impero Romano di Occidente, con Roma, che si sarebbe disfatta ottanta anni dopo di fronte alla pressione delle orde barbare: dopo l'anno 476, l'Impero di Occidente si divide in molteplici Regni romano germanici e comincia un processo collettivo di isolamento e di decadenza culturale. Non solo con l'Asia rimangono interrotti i collegamenti culturali ma anche con la stessa Grecia; ma la società europea era già preparata per l'istituzione monacale: durante secoli aveva visto passare i monaci erranti procedenti dalla Terra Santa e ascoltando le storie degli anacoreti e cenobiti orientali; incluso molti pellegrini viaggiavano alla Terra Santa e lì adottavano la vita