IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Página 213

sua proprietà, in modo che il Signore che più terra possedeva, pretendeva di essere il più nobile e potente, arrivando a disputare la sovranità allo stesso Re. Prima di Filippo Augusto (1180-1223), per esempio, il Duca di Guyenne, il Conte di Tolosa o il Duca di Normandia, possedevano individualmente più terre che la Casa regnante di Capetingi. Il Re d'Inghilterra, in teoria, era un vassallo del Re di Francia, ma in più di un'occasione il suo controllo territoriale lo rendeva un pericoloso rivale; questo si vide chiaramente durante il regno di Enrico II Plantageneto, che, oltre ad essere Re d'Inghilterra, era anche governatore di gran parte della Francia: Normandia, Maine, Angiò, Touraine, Aquitania, Alvernia, Annis, Saintonge, Angoumois, Marche e Perigord. Solo quando Giovanni Senzaterra commise gli errori che si conoscono, il Re Filippo Augusto recuperò per la sua Casa la Normandia, l'Angiò, il Maine, la Touraine e il Poitou. Tuttavia, Luigi IX, compagno di Crociata di Eduardo I, avrebbe restituito a questo Re inglese i feudi francesi. Dal momento della rottura dell'Impero di Carlo Magno, e fino a Filippo III, infatti, non esisteva niente si simile alla coscienza nazionale nei Re di Francia, ma un'ambizione di dominio territoriale finalizzato a sostenere il potere feudale: la nobiltà era allora puramente culturale, era basato sui titoli di proprietà e non sul sangue come corrisponderebbe a un'autentica Aristocrazia dello Spirito. In modo che l'espansione territoriale degli antenati di Filippo IV non aveva altro scopo che ottenere potere e prestigio nella società feudale: in alcun modo quei possedimenti avrebbero condotto all'unità politica della Francia, alla monarchia assoluta, a un’amministrazione centralizzata e razionale, e alla coscienza nazionale. Questi risultati furono opera esclusiva della Strategia di Filippo IV. Pertanto una "Strategia Iperborea" non è una mera serie di misure, ma la struttura dinamica di un'azione finalmente efficace. La Strategia di Filippo IV, era basata sul seguente concetto di Saggezza Iperborea: se un popolo si organizza d’accordo al Patto di Sangue, allora la Funzione Reale richiede un modo di vita strategico. Ciò significa che il Re del Patto di Sangue deve guidare il suo popolo applicando i principi strategici dell'Occupazione, del Recinto e delle Mura Strategiche; completato con il principio della Coltivazione Magica, cioè con il patrimonio Atlante bianco dell'Agricoltura e del bestiame. A questo concetto, di cui ho parlato il terzo giorno, dobbiamo fare riferimento a comprendere strutturalmente il cambiamento della politica francese dopo l'avvento di Filippo il Bello. In termini pratici, la strategia che Filippo IV intendeva implementare consisteva nell'esecuzione dei tre principi citati attraverso tre eventi politici corrispondenti. Spiegherò ora, in ordine, come Filippo IV aveva compreso tali principi, legati alla Funzione Reale, e poi mostrerò come i suoi atti politici rispondevano fedelmente alla strategia Iperborea del Domini Canis.