IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | 页面 208
essere rivolta contro.
Incapaci di sottometterlo all'autorità pontificia, i Golen avrebbero cercato inutilmente
di eliminare Filippo IV, fallimento che fu dovuto al Recinto di sicurezza che formarono i
Domini Canis intorno al Re; quando finalmente riuscirono ad avvelenarlo, nel 1314,
Filippo IV aveva regnato ventinove anni e compiuto con onore la missione affidata: e di
fronte alla grandezza della sua opera, niente contano le calunnie di una Chiesa Golen
sconfitta e di un Popolo Eletto che vide perdersi la sua occasione storica, anche se sono
state ripetute infondatamente per oltre settecento anni.
Ma, durante i ventinove anni del suo regno, non avrebbero avuto alcuna personalità
politica equivalente per sostituirlo o opporsi a lui. Il Re d'Inghilterra, Edoardo I, anche se
interviene negli affari europei, lo fa solo indirettamente ai tempi di Filippo il Bello,
specialmente attraverso i suoi alleati, il Conte delle Fiandre e il Duca di Guyenne: la sua
feroce guerra contro gli scozzesi lo tiene impegnato sull'isola britannica. E in Germania, il
guelfo Rodolfo d'Asburgo, eletto nel 1273 per terminare l'interregno, muore nel 1291
dedicandosi alla guerra contro i ghibellini e ad aumentare la ricchezza della sua Casa; gli
succede Adolfo di Nassau, che regna solo sei anni bloccato in battaglia con i figli di
Rodolfo; e segue Alberto I, che si sarebbe inteso pacificamente con Filippo IV e si sarebbe
accordato con questo che il corso del Reno sarebbe stato il confine tra Francia e
Germania. I Golen non potevano fare nulla con questi sovrani per affrontare una
personalità come quella di Filippo il Bello; e sappiamo già cosa potevano aspettarsi dai Re
d'Aragona e dalla Sicilia. Voglio mostrarvi con questo, dottor Siegnagel, che perdendo il
controllo sul Re di Francia, la Strategia del Golen si vedeva seriamente compromessa.
Per cinquanta anni il Circulus Domini Canis attese la sua opportunità. Questa si
presentò con Filippo IV, su cui esercitarono una grande influenza fin dall'infanzia, dato
l'elevato numero di istruttori infantili che si trovavano tra le loro fila. Quando Filippo III
morì, suo figlio aveva diciassette anni ed era stato segretamente iniziato alla Saggezza
Iperborea. È possibile affermare, infatti, che quando cominciò a regnare, disponeva già di
un progetto chiaro sulla sua missione storica; e aveva anche al suo fianco gli uomini che
lo avrebbero consigliato e gli avrebbero permesso di eseguire le sue idee. Bisogna infatti
distinguere chiaramente tra due strategie, complementari, che diventano in quel momento
l’obiettivo: una è proposta dal Circulus Domini Canis, come ho spiegato, che cercava di
fermare semplicemente la strategia nemica e impedire ai Golen in termini concreti di
realizzare la Sinarchia del Popolo Eletto; un’altra era un obiettivo, che allora nasceva dal
Sangue Puro di Filippo IV, che consisteva, come nel caso di Federico II, nell'esprimere al
suo massimo grado la funzione Regia. Per quanto riguarda il secondo, non va dimenticato
che in tutto il lignaggio dei Capetingi, come in tutte le Stirpi Iperboree, esisteva una
missione familiare plasmata dai loro lontani antenati al momento della caduta nel Patto
Culturale; e la Stirpe di Filippo IV era di Sangue molto Pura, anche se le ultime
generazioni erano state dominate dai Sacerdoti del Patto Culturale, vale a dire da monaci
e vescovi Golen: quella dinastia, in effetti, ebbe inizio nel 987 con il primo Re di Francia,
Ugo Capeto, figlio di Ugo il Grande e nipote del Conte di Parigi e Duca di Francia,