IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 197
morte, i diritti passarono all'Ordine, che ora aveva deciso di venderli a un Cavaliere
Romano disposto a vivere in queste regioni e in possesso di molto oro per pagare. Quel
Cavaliere, "Arnaldo Tiber", non è altri che il nostro parente appena arrivato da Bologna,
qui presente: la sua missione sarà quella di realizzare la produzione agricola della fattoria
e ricostruire il Castello, ormai in rovina; dovrà anche sposare una Dama scelta tra le
famiglie dei Domini Canis. Valentina dovrà passare per sua sorella, o nipote, fino a
quando la sua situazione non sarà risolta. Momentaneamente, rimarrà a vivere lì l'Uomo di
Pietra proveniente da Toledo e asseconderà in tutto il supposto Cavaliere romano. Tenete
a mente che sarete vassallo del Conte di Tolosa e, quindi, del Re di Francia; Ma, come
l'Ordine dei Predicatori si riserva i diritti religiosi della donazione, la vostra spada sarà
effettivamente al servizio del Papa e della Chiesa. E vi consiglio sistemare nel castello,
come comandante della guarnigione o maggiordomo, il Cavaliere vedovo che vi ha
accompagnato dalla Spagna: non ho alcun dubbio che si tratta di una persona di
confidenza.
Le cose si manifestarono come previsto da Rodolfo, con un'eccezione che cambiò
gli obiettivi, come vedremo in seguito. Il Re del Portogallo fece spazio alla richiesta del
Cavaliere catalano, fortemente sostenuto dall'Ordine dei Predicatori, e concesse la Contea
di Tarseval. Ciò accadde un anno dopo che la Peste che causasse l'estinzione della Casa
di Tharsis e, per allora, i Golen avevano già ispezionato a fondo la Villa de Turdes e la
Residencia Signorile. Se ne sarebbero andati convinti che non rimanessero Signori di
Tharsis in vita, anche se avrebbero esteso la ricerca a tutta la Spagna e poi al resto
dell'Europa. Ma quelle indagini avrebbero dato risultato negativo; o positivo, secondo il
vostro punto di vista, perché in tutti i luoghi in cui avevano vissuto i membri della Stirpe
condannata, essi verificarono che il passaggio della Peste non aveva lasciato superstiti. Il
nuovo Conte di Tarseval ripopolò la Villa de Turdes con cinquecento famiglie di Barcellona
e organizzò una guarnigione alla Residencia Signorile di trecento soldati catalani. Dove
c’era la Cappella, ai piedi della Sierra Candelaria, ordinò la costruzione di una piccola
fortezza composta da una torre e delle mura: da quel momento in poi, quel punto sarebbe
stato sempre sotto osservazione delle sentinelle della Contea. Non essendoci Noyo o
Vraya a fare la guardia nella Caverna Secreta, la cosa migliore da fare era sorvegliare la
Sierra per allontanare i curiosi o possibili sospettosi. Tre anni dopo, il Conte di Tarseval si
recò in Austria e contrasse matrimonio con Vrunalda, ora trasformata in una Dama
germanica. La Residencia Signorile rimodernata e fortificata dai catalani, ricevette quella
timida Signora, che non aveva mai imparato la lingua di Alfonso X e preferiva trascorrere
ore a pregare nella chiesa della Grotta piuttosto che godersi le usanze di corte.
La famiglia risultò prolifica di figli e figlie, così che la continuità del lignaggio di
Tharsis era in certa misura assicurata. Per il resto, la Contea godette di relativa tranquillità
negli anni seguenti, soprattutto a causa deel’attenzione con cui il Conte fece in modo di
non lasciarsi trascinare dalle lotte d’interessi sostenute dai monarchi di Portogallo e
Castiglia. Quando il Re Sancho IV riannesse la regione di Huelva e concesse la sua
signoria a Don Juan Mate de Luna, la contea di Tarseval passò senza problemi alla