IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 122

Intanto, gli inviati avevano già allertato i Vescovi leali ai Golen e realizzato un accurato censimento dei prelati autoctoni che non avrebbero approvato mai la distruzione della civiltà di Oc e che avrebbero dovuto essere purgati fuori dalla Chiesa. Nel 1202 i Golen considerano che le condizioni sono mature per attuare i loro piani e decidono tendere una trappola mortale al Conte di Tolosa Raimondo VI: il meccanismo di questa trappola mira a fornire una giustificazione per l'imminente distruzione della civiltà di Oc e lo sterminio dei Catari; l'artificio, ideato per ingannare la preda, è una vittima propiziatoria, un monaco cistercense dell'abbazia di Frontfroide chiamato Pierre de Castelnau. Quel sinistro personaggio fu preparato molto bene per la funzione che avrebbe dovuto impegnare, senza saperlo, chiaramente, poiché eccelleva in materia tali come la crudeltà, il fanatismo, l'odio “all'eresia”, ecc; e, per potenziare la sua azione imprudente e intollerante, fu dotato di poteri speciali che lo mettevano al di sopra di qualunque autorità ecclesiastica salvo il Papa e gli fu ordinato di informarsi sulla fede degli occitani: in solamente sei anni Pierre de Castelnau riuscì a guadagnarsi l'odio di tutto un paese. Nel 1208, dopo aver sostenuto una disputa con Raimondo VI a causa della repressione violenta che reclamava contro l'eresia catara, Pierre de Castelnau fu assassinato dagli stessi Golen e la responsabilità del crimine fatta ricadere sul conte di Tolosa: la trappola si era chiusa. La risposta di Innocenzo III all'assassinio del suo inviato sarebbe stata la proclamazione di una santa Crociata contro gli eretici occitani. Logicamente, la chiamata a questa Crociata fu incaricato alla Congregazione del Cister. Erede della regione che i romani denominavano "Gallia Narbonese" e Carlo Magno "Gallia gotica", la Linguadoca costituiva un'enorme paese di 40.000 km², che confinava con il Regno di Francia: all'est, con un bordo del Rodano e al Nord, con il Forez, l’Alvernia, il Rouergue e il Quercy. Nel secolo XIII quel paese si trovava di fatto e di diritto sotto la sovranità del Re di Aragona: tra i Domini più importanti si trovavano il Ducato di Narbona, le Contee di Tolosa, Foix, Béarn, le contee di Carcassone, Béziers, Rodi, Lussac, Albi, Nîmes, ecc. oltre a questi vassalli, Pietro II aveva ereditato dagli Stati di Catalogna e le contee di Rossiglione e Pallars e della diritti sulla Contea della Provenza. Inoltre non tutto finiva lì: Pietro II, la cui sorella era sposa dell’Imperatore Federico II Hohenstaufen, aveva fatto sposare due figlie con i Conti di Tolosa, Raimondo VI e Raimondo VII, padre e figlio e gli corrispondevano per il suo proprio matrimonio con Maria di Montpellier, diritti su quella Contea della Linguadoca. Il compromesso del Re di Aragona con il paese di Oc non avrebbe potuto essere, perciò, maggiore. I cistercensi richiamarono alla Crociata in tutta Europa in seguito alla morte di Pierre de Castelnau, vale a dire, dal 1208. Nel luglio del 1209, l'esercito più numeroso che si fosse mai visto in queste terre attraversava il Rodano e marciava verso il paese di Oc; come capo, Innocenzo III nominò a un Golen sembrava provenire dal cuore dell'inferno: Arnaldo Amalrico, Abate di Citeaux, il monastero madre dell’Ordine cistercense. L'esercito di Satanàs , composto da 350.000 crociati, si trova presto assediando la piccola città fortificata di Bezier; la sentenza di sterminio alla fine sarà compiuta! Ore dopo i difensori cedono una porta e le truppe infernali si dispongono a conquistare la piazza; i capi militari