IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Seite 116

È evidente, dottor Siegnagel, che i concetti della religione catara non procedevano da un'eresia cattolica ma dalla Saggezza Iperborea. Tuttavia, coloro che non conoscevano tale affiliazione o erano fanatizzati e controllati dai Golen, non erano difficili da convincere che si trattava di una diabolica eresia; specialmente se lo sguardo si posava sulla forma esteriore del Catarismo. Infatti i Catari, con il fine dichiarato di competere con i cattolici per il favore del popolo, si erano organizzati come Chiesa. Il perché di questa decisione, che gli avrebbe fatto affrontare in modo svantaggioso con un'Europa cattolica, condizionata già dall'idea che è legittimo montare "Crociate" militari contro popoli che professano altre religioni, si deve ricercare nelle credenze ancestrali della popolazione occitana. Indubbiamente esistevano connessioni tra i Catari e i Manichei Bogomili della Bulgaria, della Bosnia, della Dalmazia, della Serbia e della Lombardia, inoltre questi contatti erano naturali fra i popoli o comunità che condividevano l'eredità della Saggezza Iperborea e non implicavano nessuna dipendenza. Il Catarismo è, piuttosto, un prodotto locale del paese di Oc, un frutto medievale del tronco razziale iberico. L'antica popolazione iberica di Oc, come quella di Tharsis, non aveva sofferto una grande influenza dei celti, a differenza degli iberici di altre regioni della Spagna e della Gallia che si confusero razzialmente con essi e caddero velocemente sotto il potere dei Golen. In Oc i galli non riuscirono a unirsi con gli iberici, nonostante il fatto che dominarono durante secoli la regione, con grande disgusto dei Golen che avrebbero usato ogni risorsa per distruggere la loro purezza razziale. Gli occitani si sarebbero uniti in seguito con popoli più affini, in modo simile a quello dei tartessi, specialmente con i greci, i romani e i goti. In un remoto passato, gli Atlanti bianchi avevano comunicato loro la stessa Saggezza che ai loro fratelli della penisola iberica, per includerli in seguito nel Patto di Sangue. Erano stati in possesso, infatti, della loro propria Pietra di Venus e l'avevano persa per mano dei Golen quando questi Sacerdoti del Patto Culturale favorirono le invasioni dei Volci Tectosagi e Arecomici, i Bebrici, i Gabali, gli Elvi, oltre ad installarsi nella costa mediterranea con i Fenici nelle loro colonie di Agde, Narbona e Port Vendrés, che in principio si chiamava “Porto di Astarte”. Ora, a parte quello che ho ricordato sulla Saggezza degli iberici del Patto di Sangue, bisogna aggiungere qui una particolare leggenda che era abbastanza diffusa tra gli abitanti dei Pirenei. Raccontava che, gli Atlanti bianchi avevano depositato in una caverna della regione un'altra Pietra di Venus, che denominavano il Gral di Kristos Lúcifer. Quella Pietra, che era stata portata dall'Inviato del Dio Inconoscibile, non serviva per riflettere il Segno dell'Origine a pochissimi Iniziati, ma per vincolare carismaticamente e liberare spiritualmente a tutta una comunità razziale, sarebbe stata incontrata solamente in momenti chiave della Storia. Credevano che il motivo fosse il seguente: il Gral costituiva una tabula regia imperialis, vale a dire, il Gral informava con esattezza chi era il Re dal Sangue Puro, a chi corrispondeva governare il popolo per la Virtù della sua spiritualità e la sua purezza razziale; inoltre il Gral aveva il Potere di rivelare chi doveva comandare comunicandolo carismaticamente nel Sangue Puro della Razza: non era necessaria la