Torino...Che scoperta!!!
M
ai pensavamo che Torino potesse
essere una città mitteleuropea ricca di
storia e di tradizioni culturali varie.
Pochi sono stati i giorni di permanenza
nella capitale sabauda, ma appena sufficienti per comprendere come abbia
influito sulla nostra storia italiana. Una
delle prime visite è stata a Palazzo Reale. Ci si rende subito conto di come un
singolo edificio possa aver potuto rappresentare la storia non solo di una
famiglia, ma di tutta una nazione. Anche se il gusto dei Savoia può essere
considerato “provinciale”, alcuni elementi di questo palazzo respirano un'aria internazionale, basti pensare alla
scala delle forbici di Juvarra, costruita
in condizioni statiche quasi paradossali; ai maestosi lampadari a grandezza
umana e al susseguirsi delle sale riccamente decorate. Una precisazione: tutti
i pavimenti delle sale del palazzo sono
ricoperti da parquet, eccetto due. Queste, ricoperte di marmo, nei periodi
invernali, venivano riempite d'acqua
che, grazie al freddo torinese, diventava ghiaccio permettendo alle giovani
principesse di pattinare. Dalle finestre
del palazzo si possono notare i giardini
all'inglese della reggia e dalla parte
della corte principale Piazza Castello,
dove campeggia Palazzo Madama di
cui abbiamo appreso soltanto la storia,
data l'impossibilità di visitarlo.
Una seconda giornata è stata dedicata
alla Mole Antonelliana: la vecchia sinagoga torinese è stata restaurata e
trasformata in un moderno museo, il
Museo del cinema. Nelle sale vi è e-
sposta una ricca collezione di strumenti
che erano utilizzati prima dell'invenzione della macchina da presa. La grande
sala centrale della sinagoga è stata utilizzata per il percorso museale dove
sono messe in mostra le foto e le locandine dei film che hanno vinto gli Oscar.
Il percorso si addossa alle pareti, lasciando libero lo spazio centrale dove
un ascensore, che sembra librarsi nell'aria, porta al lanternino da cui è possibile
godere del panorama torinese, un panorama che suscita serenità.
Torino, città “verde”: dal parco del Valentino ai giardini di Palazzo Reale,
dalla residenza di Stupinigi a Venaria
Reale. Ma ciò che maggiormente stupisce è l'accuratezza con la quale vengono tenute queste zone verdi e la pulizia
degli spazi comuni usati con rispetto sia
dai cittadini che dai visitatori. Sembra
essere distanti anni luce dai pochi alberelli delle nostre cittadine usati come
“vespasiani” non solo dagli animali.
La gita è continuata con la visita del
Museo Egizio. Il nuovo allestimento
museografico (che sarà completato nel
2015) mette finalmente nella giusta luce
tutti i reperti conservati al suo interno.
Dai saloni con le grandi statue
(allestimento realizzato da Dante Gabriele Ferretti, pluri-premiato agli Oscar) alla tomba di Kha, che mette in
risalto tutti gli arredi della mastaba, il
percorso è diventato innanzitutto un
percorso didattico che spiega non solo i
processi di mummificazione e la sua
evoluzione (splendidi i papiri con le
scritture del Libro dei Morti), ma anche
la vita quotidiana nelle case e nei palazzi, a partite dai piccoli oggetti di uso
personale fino agli arredi delle case e di
rappresentanza.
Un altro giorno è stato dedicato alla
vecchia capitale della Savoia, Chambery. Il centro storico è quello di una