Il Michelangelo n° 4 a.s. 2013/14 | Page 21

Sono un tossico Caro amico mio Come la vita mi passò davanti così in fretta non so dirtelo. Era il 27 marzo e come ormai da tempo,mi aggiravo tra le mura della mia casa, con la sensazione che ormai avevo quotidianamente; ogni giorno con la stessa identica voglia,ogni giorno con quel senso di vuoto che solo l'eroina poteva togliermi, era chiaro, avevo bisogno di farmi. Uscii e andai al parco dove, come sempre, avrei trovato come appagare il mio desiderio; comprai la roba e tornai a casa per farmi. Con quei soliti gesti che ormai erano abituali. Finalmente ero a posto, mi sentivo bene con una forza che mi dava il coraggio che prima non avevo: ero un dio, il più forte, ora potevo stare tranquillo. Questo era il mio piccolo segreto, nessuno sapeva che ero proprio quello che non pensavo sarei mai diventato: Il mio unico desiderio era drogarmi e quando non lo facevo provavo rabbia e senso di vuoto, ormai faceva parte di me. Oggi è il nove aprile e sono qui nel mio letto a guardare il soffitto; il sole ormai debole batte sul divano sgualcito e sporco del salotto che vedo annebbiato o quasi non vedo più. Non capisco bene cosa mi stia succedendo, però sto iniziando a capire… Ti ricordi che prima avevo detto di sentirmi un dio quando mi drogavo? Adesso ho capito che ero solo il più debole di tutti, ho capito pure che ho buttato via la mia vita e vorrei dire a te che stai leggendo: . Guarda il cielo sopra di te, guarda il mare, ammira la bellezza della diversità che ti circonda, sii giusto con te e con gli altri e vivi, ma vivi davvero. Io non ho potuto e adesso, solo adesso, me ne rendo conto, perché quando ci sei troppo dentro in certe situazioni la via di uscita è solo una, ed è la peggiore. A me è toccata questa, ed infine vorrei dirti amico mio, apri gli occhi e apri la tua mente che non è mai sbagliato… pensa, rifletti e rifletti ancora e allora capirai che tutto è in tuo possesso, che non dipendi da niente, ma solo da te stesso. E, se capiterà che tu sia triste anche per il motivo più brutto che possa esistere, non esserlo, ma abbi il coraggio di sorridere sempre e come diceva qualcuno a me caro “ ” Ti abbraccio, un tuo caro amico. Martina Scala IV A Liceo Scientifico PAGINA 21