La passione del Signor Gianni
che gli uomini lì presenti erano
tutti plutocrati, che impronti e
con ignorantaggine cercavano
di corrompere il banditore ad
ogni offerta. Così il signor
Il
Signor Gianni, bibliofilo e
bibliomane come pochi al
mondo, ha passato tutta la sua
vita tra una libreria, un’edicola
e un’asta, a leggere e collezionare i libri più interessanti,
particolari, antichi e rari che
trovasse. Ed in effetti, lui era
un tipo piuttosto bislacco, vestiva in modo strano e aveva
l’abitudine di indossare una
cravatta appariscente con tanti
girigogoli dorati. Aveva inoltre
atteggiamenti molto strani ed
allegri ed era alquanto fonofobo, tanto da essere quasi foraneo al paese dove viveva e per
questo conosciuto da tutti.
Chiunque entrasse nella sua
casa, non vedeva altro che libri. Li teneva ovunque: sulle
mensole, dentro gli scaffali e
addirittura sul suo letto ed era
così attento a forbirli e sistemarli quand’erano fuori posto,
che sembravano il suo tesoro
più prezioso. Ne aveva di tutti
i tipi, alcuni sul fondamentalismo, altri di carattere forense,
altri ancora gnomici e quelli a
cui teneva di più,
sull’iconoclastia. Però, dato
che era ormai anziano e non
aveva più la forza di un tempo, decise di partecipare ad
un’ultima asta, prima di interrompere la sua collezione.
Non avrebbe mai rinunciato a
quest’ultima occasione di accaparrarsi un libro, poiché
parlava di un argomento per
lui molto interessante: la globalizzazione. Arrivata la data
tanto attesa, Gianni partì oltrecortina, poiché il luogo
dell’asta si trovava in Russia,
in quel periodo tremendamente innevata. Arrivato, cominciò ad osservare quelli
che erano lì con lui. Avevano
tutti delle facce molto serie e
concentrare sul prezzo da
proporre. Invece il Signor
Gianni era tranquillissimo e
con improntitudine aspettava
l’inizio fischiettando. Si sedette poi accanto a lui un uomo, un vecchio omeopata
anche lui amante di libri e gli
sorrise facendogli un cenno
con la mano per salutarlo.
Iniziò l’asta e fu lì che Gianni
entrò nel panico: si accorse
Gianni decise,
con furbizia, di
stare in silenzio e fare lo gnorri
per quasi tutta la durata
dell’asta. Nel frattempo il
prezzo proliferava sempre di
più ed un ragazzo, forfetizzato
da un riccone a non cedere a
nessuna offerta, lo aumentava
costantemente. Ma, fortunatamente, il vecchio aveva un asso nella manica: un bel mucchio di soldi messi da parte
negli anni precedenti.
Arrivò il suo momento e improvvisamente iniziò a parlare
ad alta voce del libro e con un
calembour riuscì a confondere
per qualche minuto tutti i partecipanti ed a proporre e portare a termine la sua offerta. Di
sicuro non si procurò la simpatia del