il Lettore di Fantasia selezione n. 1 | Page 5

il Lettore di Fantasia i tre cavalieri che fermarono un esercito «Per tutti gli Dei! Quale mai è il motivo di questo comportamento vigliacco e traditore?» pulito alla fine. Fortunatamente la bandiera imperiale, Il vecchio scosse il capo. «Dicono che la valle sarà attraversata da un esercito. I ricchi sono fuggiti, e tutti gli altri sono rimasti qui, ad aspettare il proprio destino.» Nemus sentì un brivido lungo la schiena. Il cavallo dovette accorgersene, perché sbuffò innervosito. riconoscibile anche se ridotta a brandelli, sventolava ancora su quella che doveva essere Casa Aevell. Davanti all'ingresso, stranamente intatto, Nemus smontò. Legò il cavallo a uno degli alberi che facevano ombra al perimetro della piazza e gli allentò il sottopancia; poi prese una carota dalla tasca della sella e «Ditemi del prefetto. Dov'è la sua casa?» «Oh, oh,» tossicchiò il vecchio, e a Nemus parve quasi una risata, «la sua casa è proprio sulla piazza centrale, non potete sbagliare; se nessuno l'ha strappata via, dovrebbe esserci ancora appesa davanti l'aquila imperiale. Ma quanto al prefetto, non lo troverete là né ora né mai; è morto.» gliela porse. L'imponente destriero l'afferrò rapidamente e iniziò a sgranocchiarla soddisfatto. Nemus bussò alla porta del prefetto, senza sapere bene cosa aspettarsi. Di certo, non ciò che vide quando la porta si aprì. Davanti a lui stava dritta e immobile una ragazza Nemus sospirò. «Quanto tempo fa? E com'è dallo sguardo felino. Aveva capelli rossi lunghi e ricci, e il viso chiaro attraversato da una costellazione di successo?» «Ma... saranno circa tre settimane. Un giorno è partito per andare a negoziare con gli invasori, e non è mai più tornato.» lentiggini. Indossava una lunga tunica verde stretta in vita da una semplice cintura di cuoio. «Salve,» disse con la voce degli uccelli del bosco e del vento fra i rami, «io sono Aryn Aevell.» «Tre settimane? Impossibile! Ho avuto una sua lettera urgente solo tre giorni fa.» stesso che non sapeva cosa rispondere e che considerava conclusa la conversazione. Senza aggiungere altro tornò al suo piccolo mondo recintato di ghirlande di fumo. Nemus si avviò verso il centro della città, sempre più attorno «Uh... salve,» abbozzò Nemus, «io cercavo a dir la verità vostro... padre?» Il vecchio alzò le spalle, lasciando intendere al tempo confuso. Guardandosi per giorni un gigantesco baccanale e poi nessuno avesse mentre procedeva «Zio. Voi cercavate mio zio, Ian Aevell.» «Precisamente.» «Entrate, vi prego,» disse Aryn facendosi da parte e sottolineando l'affermazione con un ampio gesto della mano, «stavo per mettere sul fuoco l'acqua per il caffè.» trovava ovunque i segni della violenza e della E così Nemus si trovò seduto nel salotto di Casa devastazione. Facciate segnate dalla fuliggine sopra le Aevell, una piccola stanza tutta librerie e trofei di caccia finestre, suppellettili rotte in strada, porte divelte. La alle pareti, seduto su un divano scomodo ad aspettare un piazza era in condizioni penose, come se avesse ospitato caffè – che non aveva richiesto ma che gli era stato pag. 5 di 12