il Lettore di Fantasia
la Battaglia degli Incipit!
mettendo in mostra due arcate di denti affilati lunghi
due grandi porte stagne iniziarono ad abbassarsi
trenta centimetri, che il giapponese riprese il controllo di
lentamente per isolare l'area, mentre uomini e donne vi
sé: «Le porte!» sbraitò. «Per l'amor di Dio, Boris, chiudi
passavano sotto urlando.
quelle porte!»
Trenta secondi dopo l'acciaio si appoggiava al
Il russo si riscosse dallo shock e inserì il codice per la
pavimento, sigillando la sala B e il suo ospite vorace.
chiusura d'emergenza. La sirena emise una nota alta e le
incipit n. 3
L'alba si nascondeva da qualche parte dietro la
foschia, quella mattina, lasciando sgocciolare nella valle
con l'altra si appoggiava al bastone per dare sollievo alla
gamba ferita.
una luminosità diffusa, rarefatta, sospesa nell'aria fredda
della notte che usciva pigramente di scena a occidente.
Un cavaliere infagottato nel mantello sondava le
Era l'unico sveglio a quell'ora; gli altri pazienti
dormivano ancora, dunque non doveva preoccuparsi di
giustificare la propria curiosità. Era talmente preso dalle
acque grigie del lago con una lunga pertica; si guardava
sue
spesso intorno con aria preoccupata, come se temesse di
un'apprendista solo quando lei gli rivolse la parola.
essere visto. Senz'altro anche la scelta di quell'ora deserta
e di una mattinata così nebbiosa erano volte a
mantenere il più possibile segreta quella operazione.
Poco lontano un bel cavallo bianco aspettava paziente
brucando pigramente l'erba ai piedi di un albero chino
sulle acque grigie come sotto il peso di innumerevoli
inverni.
Ankhalor notò la scena mentre prendeva il caffè
osservazioni
che
si
accorse
dell'arrivo
di
«Buongiorno, capitano,» disse la ragazza, sorridendo
da in mezzo a una cascata di riccioli scuri, «siete molto
mattiniero.»
Ankhalor annuì, senza smettere di tenere d'occhio il
cavaliere.
«Eppure mi dicono che siete arrivato tardi, ieri sera,»
proseguì lei.
nella grande sala da pranzo delle Case di Convalescenza,
Ankhalor sospirò; evidentemente non aveva modo di
e non poté fare a meno di domandarsi cosa cercasse
sottrarsi alla conversazione. «Una delle cose che la vita
quell'uomo e il perché di tanta segretezza.
militare mi ha insegnato,» disse in tono piatto, «è come
Per osservare meglio quelle strane manovre si
saziarmi di sonni brevi e occasionali.»
avvicinò a una delle alte finestre ad arco acuto che
«Dunque è vero,» disse la ragazza iniziando a
davano luce alla sala,