di rivelazione d ’ incendio , di rivelare in modo automatico un principio d ’ incendio e segnalarlo nel minor tempo possibile ,
• per i sistemi fissi di rivelazione manuale , permettere la pronta segnalazione qualora il principio d ’ incendio sia rilevato dall ’ uomo .
Gli allarmi , nelle due configurazioni , devono essere trasmessi a una centrale di controllo e segnalazione dotata di funzione di visualizzazione e localizzazione degli stessi e collegata a sistemi di avviso e di attivazione degli eventuali impianti di spegnimento dell ’ incendio . Gli scopi dell ’ IRAI sono :
• favorire il rapido esodo delle persone , degli animali e la protezione dei beni
• attivare i piani di intervento per l ’ esodo e per gli addetti antincendio
• attivare i sistemi di protezione contro l ’ incendio e le eventuali altre misure di sicurezza . Oltre alle funzioni classificate ( Tabella
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4 ), nella Norma UNI 9795 , con le lettere M , P , E , F , J , K , G , H , N , O vengono suddivise nelle funzioni principali di :
• 1 - rivelazione e attivazione
• 2 - comando per segnalazioni ed attivazioni
• 3 - associate locali
• 4 - associate remote come meglio rappresentate nello schema riportato nella Figura 2 della Norma UNI 9795 . Altra informazione fondamentale da parte del tecnico professionista di prevenzione incendi è la determinazione grafica dei luoghi di installazione in pianta e in sezione con relative misure e indicazione dei singoli compartimenti antincendio e del loro grado REI . Quanto sopra è funzionale alla identificazione delle aree sorvegliate , che ricordiamo , sono stabilite dal progettista antincendio sulla base delle norme di prevenzione incendi e della valutazione del rischio incendio . Pertanto fondamentali per la progettazione sono le planimetrie quotate dell ’ edificio in formato elettronico
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in pianta e sezione dei luoghi con indicate le zone di produzione , impiego , magazzinaggio delle sostanze combustibili o infiammabili , la posizione degli impianti di produzione , l ’ ubicazione delle vie di uscita e dei percorsi di esodo verso i luoghi sicuri o lo spazio aperto . L ’ area sorvegliata , identificabile il prima approssimazione con il singolo compartimento antincendio , può essere suddivisa in zone . Ogni zona non deve avere superficie a pavimento maggiore di 1.600 m 2 . La zona così determinata non deve comprendere più di un piano dell ’ edificio con eccezione : - dei vani scala , - dei vani di ascensori e monta carichi . La singola zona comprende o può essere suddivisa in più locali . Devono essere direttamente sorvegliate , all ’ interno della singola zona , anche le seguenti parti : a . locali tecnici di elevatori , ascensori e montacarichi , b . condotti di trasporto e comunicazione |
, c . vani corsa degli elevatori , ascensori e montacarichi ; d . cortili interni coperti ; e . cunicoli , cavedi e passerelle per cavi elettrici ; f . condotti di condizionamento aerazione e di ventilazione ; g . spazi nascosti sopra i controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati .
All ’ interno delle zone sorvegliate ( vedasi in Tabella 5 le zone con i simboli X-Y-Z ) possono non essere direttamente sorvegliati dai rivelatori , purché non contengano : - sostanze infiammabili , - rifiuti , - materiali combustibili - cavi elettrici , salvo quelli indispensabili all ’ illuminazione del locale i seguenti luoghi :
• piccoli locali utilizzati per servizi igienici , a patto che essi non siano utilizzati per il deposito di materiali combustibili o rifiuti ;
• banchine di carico scoperte ( senza tetto );
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