EDIZIONE SPECIALE
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il
FOGLIO dell’Umanitaria
Retroscena e prospettive di un
progetto da seguire con attenzione
di Andrea Mascaretti
Il progetto che la Società Umanitaria presenta in Expo guarda avanti, prendendo ad esempio cosa sta succedendo già
da anni in altre parti del mondo, là dove la risorsa alimentare offerta da oltre 1.900 specie di insetti edibili (tra i quali
troviamo coleotteri, lepidotteri, imenotteri, ditteri e tanti altri ancora) permette di nutrire quasi due miliardi di persone. Grazie alla sinergia di scienziati, ricercatori ed esperti, sostenuti da istituzioni pubbliche e private, l’intendimento
della Società Umanitaria è quello di prospettare un’alternativa sana e sostenibile per il futuro. Ce ne parla Andrea
Mascaretti, ideatore e responsabile del progetto.
I Capi di Stato e di Governo di 189
Paesi, riuniti nel 2000 al vertice di
New York dell’ONU, sottoscrivendo la
“United Nations Millennium Declaration”, hanno affermato la loro responsabilità verso l’intero Pianeta, ponendosi l’ambizioso obiettivo, entro il
2015, di ridurre in modo consistente la
percentuale della popolazione mondiale che soffre la fame. La sfida per la
comunità scientifica internazionale è
rendere possibile l’aumento della produttività alimentare per mezzo di
sistemi alimentari sostenibili, per
garantire un’alimentazione sana, sicura e sufficiente per ogni essere umano.
La FAO, sulla base di studi di prestigiosi enti di ricerca, suggerisce che
gli insetti commestibili potrebbero avere un ruolo importante sia
nell’alimentazione umana che in
quella animale e rappresentare una
risposta concreta alla sfida del millennio. Gli insetti rappresentano una
fonte di proteine e amminoacidi più
efficiente rispetto agli altri animali tradizionalmente allevati per l’alimentazione umana: a parità di proteine prodotte consumano quantità infinita-
il
FOGLIO
Umanitaria
dell’
Nuova
digitale
versione
mente più piccole di mangimi, di
acqua potabile, di energia, producono
meno gas serra e possono essere utilizzati per decomporre i rifiuti, senza
entrare in competizione alimentare
con gli stessi esseri umani.
[ ]
Oggi in Italia
la legislazione
su questo tema
non è adeguata
Nutrirsi con gli insetti, inoltre,
non costituisce una novità per
l’uomo. La FAO conferma che attualmente gli insetti integrano la dieta di
quasi un terzo dell’intera popolazione
mondiale ed hanno sempre fatto parte
dell’alimentazione umana.
Sono però necessarie ulteriori ricerche
per ottimizzare i sistemi di allevamento e verificare gli eventuali rischi per la
salute e il benessere degli esseri umani
e degli animali. La legislazione sull’utilizzo di insetti, nella maggior parte dei
paesi industrializzati, non è adeguata e
rappresenta quindi un ostacolo al loro
allevamento. Occorre, dunque, che
vengano, almeno a livello europeo,
approvate norme per la produzione e
la trasformazione di prodotti alimentari a base di insetti per consentire di
sviluppare allevamenti su larga scala e
il loro impiego nell’industria alimentare e dei mangimi.
Sono altresì necessarie ulteriori ricerche di valutazione socio-economiche e
di valutazione della percezione per fornire una corretta ed efficace informazione ai diversi soggetti coinvolti e
affinché l’aspetto innovativo sia accettato e condiviso in modo diffuso.
Il progetto “Edible insects: il cibo del
futuro “ sviluppato dalla Società Umanitaria con il Salone Internazionale
della Ricerca, Innovazione e Sicurezza
Alimentare, presente ad EXPO2015 e
scelto da COOP Italia, parte dal concetto che il consumo e l’allevamento
d’insetti commestibili rappresenta una
delle vie da percorrere necessariamente per aumentare la produzione mondiale di cibo in modo sostenibile e riunisce il primo network italiano di
entomologi, dietologi, nutrizionisti ed esperti in diverse discipline
(comunicazione, cooperazione, ecc.).
Tra gli obiettivi del progetto la presentazione di un documento-manifesto
sull’entomofagia quale risposta per la
sostenibilità alimentare del futuro e
l’avvio di un progetto di cooperazione
allo sviluppo su larga scala basato su
microallevamenti di insetti commestibili. Se riusciremo ad arrivare ad un
progetto condiviso, faremo un salto di
venti anni nel futuro in tema di alimentazione sostenibile.
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