EDIZIONE SPECIALE
il
FOGLIO dell’Umanitaria
A ruota libera
In questi giorni l’attenzione dei media
per gli insetti commestibili come fonte
alternativa e sostenibile per la produzione di alimenti e di mangimi è alta. La
curiosità dei media è sicuramente nata
grazie anche alla vetrina offerta da
Expo2015, dove vi è un progetto integralmente italiano,scelto da COOP Italia,
dedicato agli insetti edibili: il progetto è
quello della Società Umanitaria con il
Salone Internazionale Ricerca Innovazione Sicurezza Alimentare,“Edible insects: il
cibo del futuro”.
Nello spazio allestito da Umanitaria nel
Future Food District sono proiettati in
loop due brevi filmati divulgativi (vedi
pagina 6) per sensibilizzare i visitatori
intorno al tema “edible insects” come
fonte di proteine sostenibile; nello stesso
spazio è inoltre presente una teca di cristallo con esposti numerosi prodotti per
l’alimentazione umana a base di insetti
commestibili: scatolette e buste in alluminio contenenti cavallette fritte, farina di
grillo, kebab di baco da seta e cavalletta,
vermi e scorpioni ricoperti di cioccolato.
Il progetto è nato da tempo. L’anno scorso, nell’ambito della Giornata Mondiale
dell’Alimentazione, l’Umanitaria organizzò un incontro di carattere divulgativo
intitolato “Nutrire il pianeta con nuove
fonti sostenibili. L’insetto nel piatto”, svol-
tosi all’Acquario Civico di Milano. Una
location simbolica, in quanto unica struttura supersite dell’Expo di Milano del
1906, dove anche questo Ente era presente con un padiglione (vedi pagina 7)
per presentare un progetto pionieristico
per i tempi – le prime case operaie d’Italia –, quasi a presagire, a distanza di più di
cent’anni, il ritorno nella nuova esposizione universale. La conferenza fu un suc-
2
di Maria Helena Polidoro
cesso e da allora, grazie all’impegno di
Università, Istituti scientifici, Centri di
Ricerca e grazie all’infaticabile lavoro
svolto da Andrea Mascaretti, ideatore e
responsabile del progetto, da Roberto
Valvassori (Università dell’Insubria di
Varese), Ettore Capri e Maura Calliera
(Opera - Università Cattolica di Piacenza), e Mario Colombo (Università Statale
di Milano), promotori dell’iniziativa, insieme ad altri esperti del settore, è nato
finalmente anche in Italia,così come già in
altri paesi europei, un network di riferimento sull’entomologia, che si è andato
strutturando in modo sempre più rigoroso con il contributo di esperti con
competenze complementari. Questo
network italiano si prefigge come scopo
quello di sensibilizzare i governi nazionali
ed europei sull’utilizzo degli insetti edibili, in modo da colmare il vuoto legislativo
esistente in materia e da determinare un
più ampio finanziamento della ricerca.
La presenza in Expo2015 è già un grande
successo, ma per noi “pionieri di mille
arditezze” non è il traguardo, piuttosto il
punto di partenza.
Umanitaria e Coop Italia, insieme in EXPO,
un legame che affonda le radici
nel passato di Amos Nannini
Ieri, il mondo del lavoro declinato in
tutte le sue variabili. Oggi, una sfida per
il futuro del nostro pianeta: il cibo del
domani. Quando i dirigenti dell’Umanitaria si sono messi alla ricerca di un
partner istituzionale per Expo, la
scelta è stata quasi immediata: Coop
Italia, che da sempre ha nel suo corebusiness i temi della sostenibilità, del
consumo consapevole, della solidarietà
locale e globale. Ma non tutti sanno che
il legame con il mondo cooperativo per
il nostro Ente risale a un secolo fa, negli
anni in cui l’Umanitaria avrebbe utilizzato l’Esposizione Universale del 1906
per presentare il corpus di iniziative e
progetti allora in atto per “aiutare i
diseredati a risollevarsi da sè medesimi”. Fin dalle origini, infatti, nell’ambito delle funzioni specifiche che era
tenuta a svolgere, grazie alla lungimiranza dei suoi dirigenti, tra cui Osvaldo
Gnocchi Viani, uno dei padri del socialismo, Augusto Osimo, Cesare Saldini,
Umberto Pizzorno, la Società Umanitaria prese a cuore le problematiche e le
aspirazioni del movimento cooperativo,
lavorando fianco a fianco con Luigi
Buffoli, Antonio Maffi, Antonio Vergnanini, Rinaldo Rigola: “deve aiutare
e promuovere Cooperative di lavoro e
produzione, considerate come mezzo
efficace di elevamento morale ed economico dei lavoratori, come istrumento di educazione morale, amministrativa, sociale”.
Sussidi, scuole di perfezionamento e
aggiornamento (come la Scuola di
applicazione per la cooperazione, la
previdenza e la legislazione sociale),
uffici di collocamento e di assistenza
(come l’Ufficio di consulenza medico-legale gratuita per operai, contadini e cooperatori), inchieste, congressi
e interventi socio-educativi sono solo
alcuni degli strumenti realizzati nel
primo ‘900, quando l’Umanitaria
arrivò persino a creare prima un Istituto di credito per le cooperative,
sorto il 4 marzo 1904 con un contributo
di 300.000 lire (a fronte di un contributo della Banca Popolare di Milano di
lire 20.000), e poi a inaugurare la Casa
del Popolo, eretta nella stessa proprietà immobiliare dell’Umanitaria
dove, tra il 1910 e il 1925 circa, avrebbero trovato sede – oltre alla Camera del
Lavoro – la Federazione delle Cooperative di Produzione e Lavoro, la Lega
Nazionale delle Cooperative, la Federazione