Il foglio dell'Umanitaria Anno XXIII n. 2 giugno-settembre 2017 | Page 13
PREMIO AMBASCIATORI DEI DIRITTI UMANI
Tra il Cern, la Croce Rossa,
le Nazioni Unite
e l’idea d’Europa
FOGLIO
digitale
Cronaca di un viaggio, anche interiore,
che abbatte ogni barriera
di Simone Romano*
Non so come, non so perché, ma il viaggio premio organizza-
to dall'Umanitaria per i vincitori dell'ottava (nona per Mila-
no) edizione del concorso "Ambasciatori dei Diritti Umani" è
riuscito anche quest'anno a stupirmi. Eppure dovrei esserci
abituato ormai, è il terzo viaggio a cui partecipo, dopo esser-
mi piazzato sul podio nell'edizione di due anni fa. Se non ci
fosse chi partecipa da molto più tempo di me, potrei quasi
osare definirmi un veterano. Fin dal mio primo viaggio, alla
sede di Bruxelles del Parlamento Europeo e alla Commissio-
ne Europea, mi sono reso conto che se il destino, o chi per
esso, ha voluto concedermi questa possibilità, non avrei
dovuto sprecarla, per nessun motivo al mondo. E questo stes-
so consiglio l'ho dato a tutti i vincitori degli anni successivi
con cui ho avuto modo di parlare: "una volta entrati, non
uscite mai". Perché l'Umanitaria non solo riesce ad offrire
opportunità di crescita personale e formativa come nessun
altro luogo di cui io abbia mai avuto esperienza, ma soprat-
tutto perché mi ha fatto conoscere persone straordinarie, che
mi hanno dato e continuano a darmi tanto, ad ogni singolo
viaggio. Il che, come previsto, è successo anche quest'anno.
La meta scelta per quest'edizione è stata la pittoresca Gine-
vra, una città poliedrica che, posta lì sul confine, non si capi-
sce se sia più svizzera, più francese o qualcosa di totalmente
sui generis. Questa per me non era la prima volta lì, ma è
come se lo fosse stata: ricordo un brevissimo viaggio organiz-
zato dal liceo, una toccata e fuga, per cui non ebbi modo di
vedere nulla di realmente interessante, né tantomeno di
viverne appieno l'atmosfera. Stavolta invece ho avuto la pos-
sibilità di godermela con la calma necessaria, e devo ammet-
tere che ci tornerei volentieri, anche soltanto per ammirare
ancora il "Jet d'Eau" che spara acqua a 140 metri nel cielo
sullo sfondo notturno del lago Lemàno e per avere la rivinci-
ta per quella partita a scacchi che ho perso su una stupenda
scacchiera pavimentale al centro di un parco pieno di verde.
E magari anche col portafogli un po' più carico, visti i prezzi.
Ma questo è un altro discorso...
Il senso di un viaggio, però, non è mai dato solo dal luogo che
si visita, ma anche, e soprattutto, dalla compagnia che si ha e
dalle esperienze che si vivono, in solitudine o in gruppo; e il
Edizione digitale de
il
FOGLIO
Umanitaria
dell’
Periodico della Società Umanitaria fondata nel 1893
Aut. Trib. MI del 19/11/1994 n.611
*vincitore Ambasciatore
Diritti Umani, edizione
2014, sede di Napoli