appunto la filtrazione meccanica e quella elettrostatica attiva a piastre . Un approfondimento essenziale , sintetico ma anche ben documentato , è quello dedicato alla filtrazione del bioaerosol , che va ad illustrare le dinamiche e l ’ efficacia con cui la filtrazione può svolgere il proprio compito su questo specifico ambito . |
biologico è ancora tutta da standardizzare secondo criteri di misurabilità il più possibile univoci .
UN ’ OSSERVAZIONE DI METODO La Prassi di Riferimento non è una norma , ma un lavoro di un team che prepara il terreno alla stesura di una norma dopo un
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periodo di valutazione da parte degli operatori . In questo senso è meno “ pesante ” di una norma , ma ha un vantaggio tangibile per chi lavora nel campo : la gratuità . È sicuramente vero che il lavoro di chi scrive norme non può essere altrettanto gratuito , ma è anche vero che diversi operatori di settore non sempre sono disponibili a |
metter mano al portafoglio per acquistare le norme . È auspicabile che se questa prassi di riferimento diventasse norma , anche grazie a un lavoro di ottimizzazione di chi la leggerà , il suo prezzo al pubblico sia il più possibile accessibile per favorire la sua divulgazione . |
LA FILTRAZIONE SUL CAMPO Il capitolo successivo analizza la modalità con cui la filtrazione interviene nell ’ impianto e propone dei modelli di valutazione della sua efficacia in rapporto a fattori chiave come il tasso di occupazione dello spazio e la portata di ventilazione sia su flussi primari sia su flussi secondari e di ricircolo , in modo da consentire una valutazione dell ’ attività filtrante in rapporto alle funzioni di ricambio aria che l ’ impianto svolge . Si tratta di considerazioni importanti , perché abbiamo più volte sottolineato in questa rubrica come l ’ attività della filtrazione entra fisiologicamente in contrasto con la portata , perché l ’ aria immessa deve possedere una prevalenza tale da permetterle di varcare la barriera fisica costituita dal filtro . Utile in questo senso la pagina dedicata alla questione della massima efficienza ottenibile con accorgimenti da verificare in fase di installazione e manutenzione come la sigillatura dei telai e delle pareti interne all ’ UTA per evitare dispersioni che penalizzino l ’ efficienza della macchina stessa . La trattazione si conclude con una serie di utili indicazioni fornite per guidare ad una manutenzione e gestione dell ’ impianto che tratti le sezioni e gli elementi filtranti secondo principi di igiene oltre che di efficienza , per far sì che anche operazioni abitualmente svolte forse senza attribuire troppa importanza vengano curate adeguatamente per non incrementare , ma contenere il rischio microbiologico , prima fra tutte la sostituzione dei filtri . |
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LE LACUNE ANCORA DA COLMARE È meritorio che il gruppo di lavoro dedicato abbia prodotto questo importante punto di partenza fornendo indicazioni di metodo utili e chiare , ma rimangono alcuni aspetti che – in una considerazione generale sul tema della Indoor Air Quality e della sua gestione – meriterebbero approfondimenti . Una su tutte è la definizione delle competenze obbligatorie per coloro che vengono indicati nelle Linee Guida della Conferenza Stato Regioni del 5 ottobre 2006 al titolo 3 Qualificazione e formazione del personale e dei percorsi formativi e di accreditamento per le operazioni . Sarebbe utile , a questo proposito , uno schema di certificazione obbligatoria per evitare la proliferazione di soggetti che si autodefiniscono competenti in materia . La seconda , ma più complessa , richiederebbe una metodologia di valutazione dell ’ efficacia di tutti quegli strumenti biocidi appunto destinati al contrasto della presenza dei contaminanti microbiologici che in epoca Covid hanno proliferato e la cui capacità di intervenire a ridurre il rischio |