Il Corriere Termo Idro Sanitario Giugno 2025 | Page 20

Sicuramente

INTERVISTA
DANIELE CLERICI

Il settore degli impianti tra incentivi in calo e utenti“ difficili”

LA FASE POST SUPERBONUS SI PRESENTA COMPLESSA, LASCIA PRESSOCHÉ INTATTE LE ESIGENZE DI TRASFORMAZIONE DEL PARCO INSTALLATO DA SISTEMI A COMBUSTIONE A SISTEMI IN POMPA DI CALORE O IBRIDI E COMPLICA LA QUESTIONE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO E TECNICO. E LA CLIENTELA FATICA A FARE LA SUA PARTE. NE PARLIAMO CON DANIELE CLERICI, TITOLARE DI DELTAT SERVICE, SOCIETÀ DI MANUTENZIONE DI IMPIANTI PER CAPIRE COME STA EVOLVENDO IL MERCATO E IL LAVORO DEI TECNICI
IMPIANTI

Nuovi sistemi per la climatizzazione

Con l’ introduzione dei superbonus è stato completamente stravolto il patrimonio installato degli impianti termici laddove gli interventi hanno comportato l’ introduzione delle nuove tecnologie: questi bonus hanno determinato oltre che un contributo importante per l’ efficientamento energetico degli edifici anche un diverso modo di approcciare la tipologia di generatori di calore che adesso insistono negli impianti. È una rivoluzione che non ha cambiato gli impianti in sé, ma ha modificato la metodologia con cui andare a riscaldare o raffrescare l’ acqua per la climatizzazione estiva o invernale, con l’ introduzione delle nuove tecnologie a fonti rinnovabili. Una sostituzione impegnativa, ma importante anche in vista della volontà di ridurre l’ uso dei combustibili fossili. Alla luce di queste considerazioni, con Daniele Clerici( nella foto) cerchiamo di capire come sta evolvendo il mercato e il lavoro dei tecnici.

“ quello dell’ incentivazione

– sostiene Clerici- era l’ unico modo per poter introdurre nuove tecnologie, efficienti ma costose. L’ utente avrebbe dovuto impegnare importanti risorse direttamente; non solo, in molti casi sarebbero state di difficile applicazione. Non solo nei centri storici, pensiamo anche agli appartamenti, siti in edifici costruiti fra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta: balconi piccoli, poche pertinenze per poter dislocare pompe di calore. Inoltre, da considerare anche i costi derivanti da una serie di fattori conseguenti alla modifica sostanziale dell’ allaccio all’ impianto termico, ai quali si aggiunge l’ aggiornamento dell’ impianto elettrico per alimentare i nuovi generatori di calore. Impianti anche di piccola taglia a servizio di appartamenti di medie dimensioni( 100 / 120 m ²) rendono necessario riconsiderare la struttura dell’ impianto elettrico di alimentazione di queste macchine”.“ Un merito del 110 % è di aver dato modo ad alcune imprese di evolversi e di immettere sul mercato una quantità significativa di generatori di calore che altrimenti non avrebbero mai installato. Purtroppo, con la fine degli incentivi finisce questo tipo di mercato proprio per le motivazioni che ho
espresso prima: è complicato installare un sistema ibrido al posto di una caldaia perché logisticamente non è sempre facile, addirittura in qualche caso impossibile. È oneroso perché oltre alla componente propriamente idraulica che va ristrutturata e al costo delle pompe di calore o dei sistemi ibridi, l’ aspetto impiantistico è impegnativo e la massa dei clienti, intendo già quelli che fino ad ora potevamo considerate ceto medio alto, non è incline a spendere certe cifre, nonostante ci siano i recuperi fiscali”.
Nonostante ci siano degli indubbi vantaggi?“ I vantaggi ci sono se l’ impianto viene realizzato bene e, cosa non meno importante, se dopo l’ installazione è condotto correttamente in esercizio da parte degli utenti. In realtà ci sono ancora incentivi, seppure minori, ma la questione dei costi rimane. Da aggiungere il fatto che l’ evoluzione impiantistica per l’ installazione della pompa di calore o del sistema ibrido richiede una programmazione delle lavorazioni spesso disattesa. Sostituire una caldaia in emergenza durante il periodo invernale si fa in otto ore, ma installare un sistema ibrido o addirittura trasformare tutto in
sola pompa di calore richiede una tempistica di attuazione del progetto ben diversa, non si presta a un’ operatività rapida se non laddove eventualmente in futuro si dovesse sostituire pompa di calore su pompa di calore. In ogni caso, il primo grande problema è il costo che non è alla portata di buona parte delle famiglie”.
Di quali“ proporzioni” stiamo parlando?“ La sostituzione di una caldaia con una pompa di calore o di un sistema ibrido comporta un valore medio di tre, quasi quattro volte superiore alla sostituzione con un’ altra caldaia. E quindi c’ è poca propensione a un investimento così importante e soprattutto immediato, anche a fronte dei recuperi fiscali che oltretutto stanno andando a ridursi con una certa progressività; quindi temo che questo potrà ridursi significativamente”.
Gli incentivi hanno anche il merito di far emergere il lavoro sommerso: se si riducono eccessivamente non si va verso il rischio di una“ reimmersione” del lavoro degli installatori?“ Per un lungo tempo, in questi ultimi anni, gli incentivi fiscali, quello del 50 % e
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