Il Corriere Termo Idro Sanitario Dicembre 2025 | Page 19

vrebbero essere i portavoce verso l’ utente finale. E dovrebbero essere coadiuvati anche da una attività divulgativa corretta, non semplicemente mirata a vendere il prodotto, ma ad imparare ad utilizzarlo. Il progettista termotecnico dovrebbe essere in grado di aiutare l’ installatore, ma situazione non è così ben delineata come la vorremmo: ci sono ancora termotecnici che sono un po’ indecisi su quali strade intraprendere. Il termotecnico fondamentalmente soffre anche di una posizione“ debole”, perché ha dei rapporti sempre marginali con l’ utente finale e onestamente sono pochi casi in cui aiuta nella pratica a far comprendere all’ utente la soluzione ottimale. Più spesso purtroppo si limita a fare un progetto“ su carta” e poi eseguibile per l’ installatore, ma non ci supporta molto da questo lato verso i clienti”.
Ma l’ utente finale come vede il progettista?
“ L’ utente finale spesso vede il progetto come una spesa inutile, superflua, come un costo e non come un valore aggiunto. Il primo interpellato in una situazione di questo tipo, soprattutto sulle taglie piccole, è sempre l’ installatore, mentre servirebbe prima un progetto adeguato e solo successivamente l’ intervento l’ installatore di fiducia. Invece si lavora un po’ al contrario, prima viene interpellato
l’ installatore il quale, se attento e responsabile, interpella il progettista, ma non sempre lo fa …”.
Tuttavia vi sono esempi di rapporti virtuosi di collaborazione tra installatori e progettisti
“ Sì, ma occorre dire che di frequente si rilevano difficoltà legate anche alla scarsa disponibilità dei progettisti. Abbiamo tempi di attesa perlopiù lunghi per avere dei progetti e comunque spesso e volentieri sembrano dei copia incolla di altri lavori, mentre ogni situazione è a sé e richiederebbe uno studio dedicato, per ottenere l’ efficienza che il cliente si attenderebbe”.
E se ogni abitazione avesse la sua caratterizzazione in termini di fabbisogno termico sarebbe necessario sempre un progetto dedicato
“ Assolutamente sì, ogni casa è diversa. Fattori come l’ esposizione alla luce solare, dislocazione al suolo, a livello intermedio o ai piani alti, tipologia dei vani adiacenti, se abitati o non abitati, caratteristiche della costruzione e della coibentazione, zona climatica sono tutti dettagli fondamentali per il dimensionamento e per la scelta conseguente di una tipologia piuttosto che un’ altra di impianto termico.”
A vederla in questo modo il progetto assume un ruolo rilevante
“ Progetto e prodotto viaggiano insieme, un buon progetto realizzato male non ha l’ efficacia attesa e un cattivo progetto non può essere“ corretto” da una buona installazione, ma la sostanza è che il fattore vincente è quello di una azione appropriata, in cui l’ elemento che comanda è il fabbisogno termico e l’ utilizzo dello spazio servito dall’ impianto. Il
prodotto però non risolve da solo, l’ abbiamo chiarito fin dall’ inizio: una pompa di calore“ funziona” nel quadro di un ragionamento e quindi è fondamentale avere un calcolo, una progettazione. L’ u- tente può considerarla una spesa, ma è una spesa ormai necessaria anche nelle abitazioni. Se per effettuare un qualsiasi lavoro edile è obbligatorio rivolgersi tassativamente a un geometra questo ormai deve diventare regola anche per gli impianti termici”..

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