Il Corriere Termo Idro Sanitario Dicembre 2025 | Page 18

INTERVISTA
LUCA FALTRACCO

Vince il gioco di squadra, anche con il cliente

LA POMPA DI CALORE RICHIEDE COMPETENZE SUPERIORI ALLA CALDAIA: NON BASTA IL PRODOTTO, SERVE BUON PROGETTO, DIMENSIONAMENTO CORRETTO E SINERGIA TRA OPERATORI. IL CLIENTE SPESSO SOTTOVALUTA QUESTI ASPETTI, MA SENZA COLLABORAZIONE E CULTURA D’ USO SI RISCHIANO INEFFICIENZE E COSTI ELEVATI
Andrea Zelaschi
POMPA DI CALORE

Non basta il prodotto

Che la pompa di calore ponesse esigenze di competenza professionale superiori a quelle della caldaia era forse già acquisito, ma Luca Faltracco dell’ azienda di installazione e assistenza tecnica ElettroClima( Arma di Taggia) ci spiega che il prodotto non riesce ad ottenere“ da solo” la prestazione: serve un lavoro di concerto che passa per la valorizzazione del progetto, del dimensionamento, della definizione del fabbisogno termico. Un argomento“ scomodo” per il cliente finale, perché determina una voce di spesa in più, ma la sua assenza comporta un aggravio di spesa nel tempo, per il rischio di inefficienze e sprechi di energia. Quindi serve sinergia fra gli operatori e cultura d’ uso, una voce spesso assente nella dotazione dell’ utente

Luca Faltracco analizza la situazione con grande onestà e lucidità: la pompa di calore è un’ attrezzatura importante, che sta cambiando la professione di chi installa impianti, ma il cambiamento che essa comporta è molto più ampio di quanto non possa sembrare se lo si guarda esclusivamente come prodotto.“ Nell’ ambito della climatizzazione domestica e di piccola taglia sta diventando sempre più consolidato l’ utilizzo delle pompe di calore e di fonti di calore diverse da quelle fossili. Questo ha una ragione di fondo: un ventennio fa la climatizzazione aveva il solo compito di raffrescare gli ambienti in estate. Adesso la pompa di calore è destinata a fare caldo invernale, produrre acqua calda sanitaria, oltre ovviamente e sempre alla climatizzazione. Questo ha determinato un impegno sempre più consistente di informazione: conoscere le nuove tecnologie, i nuovi sistemi di integrazione con pannelli fotovoltaici o ancora solari è una necessità, perché solo conoscendoli possiamo proporli ai clienti finali”.

Quanto in questo lavoro è d’ aiuto la formazione che proviene dalle aziende produttrici?
“ Se non ci fosse chi ti porta a conoscenza del prodotto nuovo e delle normative, da soli sarebbe veramente difficile. In un momento in cui l’ informazione è determinante, il supporto delle aziende è fondamentale.”
Ma questo tipo di formazione è orientato quasi esclusivamente al loro prodotto? Oppure riguarda anche aspetti più generali come il fatto che si vada verso un utilizzo sempre più largo dei refrigeranti infiammabili?
“ Una parte molto importante è anche la scelta dell’ azienda con cui il tecnico decide di collaborare per le nuove installazioni ed è importante avere rapporti forti anche coi fornitori di gas refrigerante e con i progettisti. Ormai la parola chiave è sinergia, non si può fare a meno di una collaborazione continua quando si esegue un lavoro”.
Questa collaborazione riesce in qualche modo a diventare valore anche presso il cliente finale?
“ L’ utente finale spesso non capisce le dinamiche e le complessità di questi impianti e volentieri vede questa pluralità di soggetti coinvolti solo come una spesa superflua, per non dire quasi inutile. Invece la“ squadra” ha un ruolo fondamentale. Soprattutto per il risultato finale: avere un impianto per loro tecnologicamente avanzato che abbia costi di mantenimento contenuti richiede che il progetto venga fatto ad hoc”.
Insomma, è necessaria questa squadra ma anche un cliente pronto ad ascoltarla
“ Il cliente finale deve essere ricettivo, deve comprendere che le tecnologie sono atte al risparmio energetico con un effetto verso il portafoglio e uno verso l’ ambiente. Questa è la parte più difficile, forse da far capire agli utenti”.
Questo perché la pompa di calore“ costa troppo”?
“ Costa sicuramente di più rispetto a un impianto tradizionale realizzato con la classica caldaia e radiatori ed è economicamente oneroso se si parla di riscaldamento a pavimento e integrato con pannelli fotovoltaici che riducono il prelievo di energia in rete che una pompa di calore
comporta. Una spesa decisamente superiore e purtroppo gli utenti non riescono a guardare al risparmio nel tempo. Un impianto di questo genere solitamente una volta impostata la circuitazione ha davanti un ciclo di vita che se il sistema è ben performante configura un risparmio per i prossimi cinquant’ anni. È quindi necessario vedere questo come un investimento nel tempo”.
Questo si scontra con la vicenda degli incentivi...
“ È sicuramente vero: il Super Bonus ha causato un deciso incremento ma ha portato anche molta confusione. Se guardiamo però la situazione nel presente, l’ idea di affrontare un investimento importante come la pompa di calore con una prospettiva di agevolazioni ridotte al 50 % e spalmate su dieci anni scoraggia un po’ l’ utente finale a impegnarsi in spese importanti. E non solo, la fretta di acquisire i bonus ha determinato anche situazioni controproducenti.“ Abbiamo visto caldaie sostituite con le pompe di calore su impianti che avevano per terminali radiatori in ghisa e la resa è stata veramente devastante: questi sistemi stanno consumando più delle caldaie. E questo perché non c’ è stata una collaborazione con progettisti capaci e attenti e lo Stato ha elargito questi benefici senza mettere dei paletti precisi”.
A questo punto verrebbe da dire che sarebbe più opportuno incentivare la professionalità, incentivare cioè la generazione di competenze migliori per ottenere efficienza energetica
“ Per ottenere una cultura del risparmio energetico installatori e progettisti do-
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