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Vaccini si, vaccini no?!?
a cura del Dott. Fabio Schirru
Il tema dei vaccini è sempre caldo e le polemiche sempre
troppo accese. Tutto questo rischia di offuscare altre
informazioni decisamente più importanti e fondamentali.
Era il 1998 quando Andrew Wakefield confezionava la sua
Er
truffa, spingendo il piede sull’acceleratore nella nascita dei
movimenti contro i vaccini. In quell’anno il medico inglese
consegnava alla prestigiosa rivista Lancet uno studio nel
quale sosteneva una correlazione tra somministrazione del
vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr) e
autismo. Tutto falso: si trattava di una mera frode,
orchestrata dietro compenso per sostenere i risarcimenti
or
nelle cause dei genitori contro i produttori dei vaccini e per
favorire la diffusione di vaccini separati (non trivalenti,
come quello sotto accusa) brevettati dallo stesso Wakefield.
Lui, il medico inglese, venne radiato dall’albo e il suo studio
ritirato. Malgrado la comunità scientifica abbia più volte
ribadito come non esista nessuna correlazione tra autismo e
vaccino trivalente (e più in generale con nessun vaccino
dell’infanzia), le credenze generate dal caso sono tutt’oggi
dure a morire. Lo dimostra il dilagare delle campagne
contro i vaccini e il ritorno del morbillo, e lo dimostra il calo
di vaccinazioni in Italia, dove nel 2015 si è registrato il più
basso tasso di vaccinazioni obbligatorie degli ultimi dieci
anni.
Vale lo stesso anche per i nostri amici a quattro zampe.
Effetti collaterali? Ci sono, possono esserci e nessuno lo
nega. Ma a fronte di una percentuale (peraltro molto ma
molto bassa) di possibili effetti collaterali, proviamo a
mettere sull'altro piatto della bilancia i decessi che invece
avvengono a causa della malattie infettive nei cani non
vaccinati: la bilancia non reggerebbe il confronto.
D unque non aspettiamo che il nostro amico contragga una
malattia infettiva per portarlo dal medico veterinario:
potrebbe essere troppo tardi!
R icordiamo inoltre che tanti stati esteri e tante compagnie
di trasporti (aeree, marittime o ferroviarie) richiedono la
copertura vaccinale nei confronti di diverse malattie. Senza
andare troppo lontano, basti pensare alla vaccinazione
antirabbica richiesta per l'ingresso in UE.
V olendo fare luce sull'argomento, è bene chiarire anzitutto
che la vaccinazione non è un intervento terapeutico ma un
intervento di profilassi; serve cioè a prevenire l'insorgere di
una o più patologie. Patologie a carattere infettivo causate
da piccolissimi nemici (per lo più virus) dei nostri amici
animali e che, in taluni casi, possono anche tradursi una
prognosi infausta. E allora? Vaccino sì o vaccino no?
Assolutamente VACCINO SÌ!
Assolu
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