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La compravendita del cavallo: i vizi redibitori.
Cosa sono e perché sono importanti.
a cura della Dott.ssa Laura Denti
La compravendita dei cavalli è disciplinata dagli articoli del
codice Codice Civile.
L'obbligo del compratore è quello di corrispondere al
venditore il prezzo stabilito; l'obbligo del venditore è invece
quello di garantire sempre l’animale da vizi, salvo patto
contrario (art.1476).
U n altro articolo (1490) ribadisce il concetto stabilendo che
“il venditore è tenuto a garantire che la cosa venduta sia
immune da vizi che la rendano inidonea all’uso a cui è
destinata o ne diminuisca in modo apprezzabile il valore”.
Questa garanzia opera sempre, anche quando è tacita, cioè
non menzionata negli accordi verbali né nei contratti scritti.
N ulla vieta che le parti, al momento del contratto, possano
aumentare, diminuire o escludere la garanzia per vizi della
cosa. In questi casi dovrà essere espressamente dichiarata,
non necessariamente anche per scritto, ma documentata.
Ma cosa sono i vizi?
Sono imperfezioni materiali della cosa che incidono sulla sua
utilizzabilità o sul suo valore.
R iguardo alla vendita di animali, sono considerati vizi i
difetti, le patologie o le malattie che compromettono la
funzionalità dell’animale stesso o diminuiscono il suo prezzo.
Ma quali sono i vizi quando si parla di compravendita di
cavalli?
– Ballo dell’Orso : il cavallo sposta il peso da un anteriore
all’altro, oscillando. Il vizio viene acquisito per la noia e per
mancanza di movimento ed è molto difficile da eliminare. I
cavalli affetti da tempo da questo vizio, spesso, se messi nel
paddock da soli, continuano a muoversi nervosamente. È
necessario che questi cavalli stiano il più possibile al
paddock e possibilmente in compagnia di altri cavalli o
animali.
– Ticchio
d’appoggio : il cavallo ingerisce aria
appoggiandosi alla porta del box, alla mangiatoia o al
beverino, oppure, nel caso di ticchio volante, ingoia aria
senza appoggiarsi. Il ticchio causa il consumo eccessivo dei
denti e può essere in alcuni casi associato a disturbi nella
digestione e a coliche. È necessario che i cavalli affetti da
questo vizio (generato normalmente dalla noia, isolamento
sociale, o reclusione in box per lunghi periodi) stiano molto
social
tempo nel paddock oppure vengano mossi più volti al
giorno. Esistono in commercio collari di varie tipologie che
consentono di ridurre l’ingestione dell’aria.
– Corneggio: il cavallo emette un sibilo o un rantolo durante
l’inspirazione (a volte anche durante l’espirazione) dovuto a
una parziale paralisi dei nervi laringei. A volte presenta
tosse.
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– Oftalmia periodica : malattia che si presenta periodicamente
e si manifesta con l’opacizzazione della cornea. Dolorosa,
provoca un generale indebolimento del cavallo che risulta
inappetente e presenta spesso febbre. Le cause sono incerte e la
cura è possibile mediante somministrazione di cortisonici, ma la
guarigione non è mai definitiva.
– Cancro del fettone : malattia che colpisce gli zoccoli,
prevalentemente quelli posteriori. Caratterizzata dalla
distruzione della sostanza cornea prevalentemente del fettone e
della suola, che viene sostituito da tessuto dermico
frequentemente ulcerato e in preda a infezione purulenta. La
guarigione richiede tempi molto lunghi.
– Bolsaggine : malattia cronica dell’apparato respiratorio. Gli
alveoli polmonari si dilatano eccessivamente fino ad arrivare al
punto di rompersi, impedendo la naturale circolazione dell’aria.
Una caratteristica di questa malattia è il cosiddetto
“contraccolpo”, ossia la spinta che il cavallo dà con i muscoli
addominali per tentare di espellere l’aria che altrimenti
ristagnerebbe negli alveoli a causa delle deficienze dei polmoni
malati.